La Procura di Milano ha presentato richiesta di fallimento per la società autostradale Pedemontana, controllata dalla società autostradale Serravalle (a sua volta sotto il controllo di Regione Lombardia) e partecipata da Intesa San Paolo, Unione di banche italiane e, per una piccola quota, da Bau Holding Beteiligungs.
Il valore dell’opera, il più grande Project financing italiano, è di 5 miliardi. La società può contare su 1,2 miliardi di contributi pubblici (di cui 800 già utilizzati), 450 milioni tra equity e prestito subordinato, 200 milioni di prestito ponte.
Al momento sono stati realizzati il primo e secondo lotto oltre alle tangenziali di Como e Varese. Il secondo lotto è stato aggiudicato all’austriaca Strabag, con cui la società ha avviato peraltro un contenzioso sulla richiesta di extracosti. L’opera è stata realizzata per un terzo del suo tracciato e ora mancano i fondi per proseguire nella sua costruzione. Ce ne vorrebbero almeno altri 3 miliardi, ma dal Governo è stato ribadito che il miliardo e 200 milioni messi a disposizione avrebbero dovuto essere sufficienti per l’intero progetto.
Maroni continua a dichiarare che la Pedemontana verrà completata, ma la continuità aziendale pare ormai compromessa, come suggerisce anche la richiesta della Procura di Milano. I debiti supererebbero il 70% delle disponibilità finanziarie e non ci sarebbe un piano credibile per proseguire nell’attività.
Non so quali saranno le decisioni della magistratura. Di certo, la vicenda per Maroni è un bel problema e si profila come una clamorosa sconfitta: quello che doveva essere uno dei fiori all’occhiello della Lombardia sta diventando una grande incompiuta e con costi astronomici. Alla faccia della maggiore autonomia da chiedere a Roma, ma dove vogliamo andare se non riusciamo a gestire neppure ciò che era già in capo alla regione?
sarebbe ora che anche il PD prendesse posizione chiara contro questo inutile spreco…