Dopo i tagli di dicembre, attuati da Regione Lombardia, al diritto allo studio universitario la situazione ad oggi si è ancora più ingarbugliata.
L’assessore Aprea confermò finanziamenti sufficienti per garantire servizi e borse di studio, che nonostante l’aumento delle tasse regionali, non arriva a coprire il 100% degli aventi diritto.
Ad oggi, sono giunte segnalazioni preoccupanti poiché Regione Lombardia, prevedendo modelli sperimentali, non ha aderito ad istituire un Ente unico che gestisca i finanziamenti ma mantiene in capo alle istituzioni universitarie lombarde il modello di gestione dei servizi.
La poca chiarezza e trasparenza della politica regionale ha allarmato gli studenti universitari che giovedì hanno organizzato un presidio sotto l’assessorato per avere certezza di risorse adeguate per il dsu.
Al presidio hanno partecipato il consigliere Fabio Pizzul e la consigliera Laura Barzaghi, che hanno così commentato la vicenda:
“In Lombardia, si parla tanto di eccellenza di Università e Ricerca, ma i nodi vengono al pettine soprattutto in materia di diritto allo studi: le politiche adottate fino ad ora non garantiscono risorse per tutti gli aventi diritto per le borse di studio e non rispondono a criteri di trasparenza; gli studenti e le loro famiglie hanno diritto di sapere secondo quali criteri vengono distribuiti i fondi e chi potrà davvero usufruirne”.
Il Consiglio degli studenti universitari ha inviato una lettera, trasmessa anche al ministero in cui si chiede, l’attuazione della riorganizzazione degli enti per il diritto allo studio, per consentire una erogazione più omogenea di contributi e più trasparente.