Maroni, trascinato da Zaia, ha deciso: il 22 ottobre si voterà per il referendum sull’autonomia regionale. Una questione che poteva essere già risolta da almeno due anni e mezzo, attivando il confronto istituzionale con il Governo, sarà dunque oggetto di un referendum inutile e costoso (46 milioni di €). Mi pare evidente che sia solo un modo per farsi un po’ di propaganda e iniziare la campagna elettorale in vista delle regionali del 2018. Che tristezza! Maroni può ancora fare marcia indietro, ma credo che ormai sia ostaggio della sua stessa propaganda.
Tra i commenti a caldo registro quello di Giorgio Gori, sindaco di Bergamo, che utilizza la metafora di un citofono suonato di fronte a una porta già aperta e quello del sindaco di Milano Beppe Sala che, ribadendo l’inutilità della consulta, afferma che l’autonomia fa così parte della tradizione e dei programmi del centro-sinistra che non si potrebbe che votare sì.
Considerazione finale maligna: ma siamo proprio sicuri che il 22 ottobre si voterà per il referendum? Qualcuno ipotizza addirittura elezioni politiche per quei giorni…
Ma è solo una battuta, ribadisco, maligna.