Questa mattina, prima della Sessione europea, in Consiglio regionale c’è stato un momento di celebrazione del sessantesimo anniversario ei Trattati di Roma. Tra gli interventi ufficiali, mi ha particolarmente colpito la concretezza del professor Stefano Paleari, responsabile del progetto Human Technopole e già rettore dell’Università di Bergamo. Delineando il futuro dell’Europa all’insegna di valori come libertà opportunità e responsabilità, Paleari ha anche indicato proposte concrete per rendere rilanciare lo sviluppo del nostro Paese.
Tra queste, Paleari ha voluto sottolineare con particolare enfasi un progetto promosso dalla regione spagnola della Catalogna per trattenere e valorizzare i migliori ricercatori formati nelle università locali.
La misura in questione si chiama ICREA e prevede un bando annuale per ricercatori che offre posizioni permanenti nel sistema di ricerca catalano. I ricercatori selezionati diventano impiegati di ICREA con la qualifica di ricercatore professionale e sono sottoposti a un sistema di valutazione permanente che consente loro scatti progressivi di carriera. Icrea ha anche una seconda linea dedicata alla carriera accademica.
Attualmente ICREA impiega 255 ricercatori in tutti i campi della conoscenza, inseriti in 50 diverse istituzioni scientifiche della Catalogna.
Dal 2001 ad oggi sul progetto sono stati stanziati 507 milioni di euro, cioè circa 31 milioni di euro ogni anno: una cifra considerevole, ma non così alta, se si pensa al patrimonio di conoscenza e innovazione che ha permesso di accumulare.
Il professore Paleari ha suggerito alla Lombardia di ipotizzare l’adozione di una misura del genere, anche perché le istituzioni formative lombarde sono ai primi posti mondiali per la qualità dei propri laureati, ma molti di questi ultimi sono costretti a lavorare all’estero.
Nei prossimi 10 anni la crescita si baserà soprattutto sull’innovazione. Può permettersi la Lombardia di perdere questo treno?