Un mix che può rilanciare l’Europa nel mondo

2 Febbraio 2017 di fabio pizzul

Turismo e industria creativa culturale in Europa: due campi in cui l’Europa ha molto da dire e che potrebbero rappresentare una sorta di identità vincente per la proiezione del vecchio continente in un mondo, per il momento, fortemente globalizzato. Si è parlato di questo oggi a Palazzo Lombardia durante un convegno promosso dalla rappresentanza milanese della Commissione Europea.
Ho seguito gli interventi istituzionali che hanno aperto la mattinata. Ve ne propongo una rapida sintesi.

FABRIZIO SPADA – responsabile della rappresentanza della Commissione Europea a Milano
L’industria creativa contribuisce a creare il 9% del pil europeo e può contare su 12 milioni di occupati nei 28 paesi dell’UE.
Abbiamo di fronte una grande occasione per rafforzare la sinergia tra industria creativa e turismo: il 2018 sarà l’anno del turismo tra Europa e Cina e l’anno europeo della cultura.

MAURO PAROLINI – assessore regionale attività produttive e turismo
Il ruolo della pubblica amministrazione è quello di creare integrazione e sinergie tra i diversi soggetti che operano nel campo del turismo e della produzione culturale, soprattutto in un tessuto fatto di piccole imprese come quello lombardo.
Dobbiamo valorizzare il tanto che abbiamo, a livello turistico e culturale, e non sfruttiamo ancora abbastanza.
Stiamo assistendo a un’evoluzione tecnologica di cui non vediamo ancora l’esito: dobbiamo interrogarci su sviluppo senza lavoro. I settori del turismo e dell’industria creativa possono dare prospettive interessanti, perché non possono essere de localizzati e creano posti di lavoro radicati sul territorio.

ELZBIETA BIENKOWSKA – commissario europeo al mercato interno
Il 12% del lavoro nell’Unione Europea ha a che fare con il turismo.
E’ sempre più necessaria una stretta partnership tra industria e turismo.
In questi campi si sta facendo largo in modo prepotente l’economia collaborativa o condivisa: nel turismo sarà sempre più significativa. Serve però un bilanciamento tra queste nuove prospettive e le regole: le tasse vanno pagate. E’ anche importante poter avere regole comuni tra i 28 paesi dell’Unione.
Le industrie creative danno nuove prospettive di business e creazione di posti di lavoro.
In questi campi non possiamo lavorare senza le imprese private, l’intervento pubblico non basta.
Dobbiamo porci l’obiettivo di migliorare le competenze in turismo e cultura, utilizzando al meglio le nuove tecnologie.
L’UE proporrà prossimamente una Call di 5 milioni per industria turistica proprio per promuovere e sostenere nuove competenze.
In questi settori esistono anche strumenti finanziari da gestire attraverso la cooperazione interregionale.
Ribadisco che il 2018 sarà un anno importante e potrà portare nuovo turismo in Europa.

DARIO FRANCESCHINI – MINISTRO DEI BENI CULTURALI E DEL TURISMO
Ho riscontrato che c’è grande voglia di collaborazione con Cina su turismo e cultura.
L’idea di unire in unico ministero per legge il turismo e la cultura è stata una scelta vincente per l’Italia. (NDR. Peccato ch in Lombardia siano ancora rigidamente separati)
Già al mio insediamento, tre anni fa, dicevo come la cultura sia il più importante ministero economico.
La tutela del patrimonio è fondamentale, ma non può diventare l’unica azione, serve investire in industria creativa e culturale.
Dobbiamo mescolare azioni di tutela e promozione, proprio come avviene nel turismo.
Il piano strategico nazionale per il turismo è in dirittura d’arrivo ed ha al centro la sinergia tra patrimonio e creatività.
Anche il PON cultura nazionale, per l’utilizzo dei fondi strutturali europei per il Sud, con 115 milioni mira a far crescere industrie creative nel Mezzogiorno.
E’ un bene che si muovano anche i privati, sono molto soddisfatto del bando appena proposto dalle fondazioni bancarie per giovani che intendano cimentarsi in star-up culturali.
L’Unione Europea può svolgere ruolo enorme in questi campi: in un mondo globale ormai la destinazione turistica è l’Europa, non il singolo paese. Per questo servono prodotti che facciano sinergia, cito ad esempio i cammini storico culturali. L’Europa è fondamentale anche per l’integrazione tra turismo e mondo digitale: le opportunità in termini di fruizione e promozioni sono davvero sterminate, penso ad esempio all’archeologia che può essere capita e fruita proprio attraverso la realtà aumentata del digitale utilizzata in maniera non invasiva. Una finestra come quella aperta dall’integrazione tra digitale e creatività europea è un’opportunità unica e straordinaria.
L’Europa unita è leader mondiale in termini di produzione di contenuti creativi, i singoli stati non reggono il confronto.

Spunti che ritengo molto interessanti anche e soprattutto per la Lombardia che ha già molto realizzato nel turismo e nell’industria creativa, ma potrebbe trasformarli in uno straordinario veicolo di sviluppo se solo si liberasse da pulsioni identitarie e localistiche.

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