La sentenza della Corte Costituzionale sull’Italicum

25 Gennaio 2017 di fabio pizzul

E’ arrivata la sentenza della Corte Costituzionale.
L’Italicum cambia faccia e, si legge nel comunicato ufficiale della Consulta, è immediatamente applicabile.
La sentenza boccia il ballottaggio e stabilisce che il collegio di elezione dei capilista presenti in più collegi sia scelto per sorteggio.

Questo significa, a botta calda, che la legge per andare al voto ci sarebbe, senza necessità di intervento da parte del Parlamento che, comunque, mantiene intatta la possibilità di modificare quel che crede più opportuno, tenendo conto dei rilievi della Corte.

La legge in vigore da oggi prevede:
– turno unico con premio di maggioranza per la lista che raggiunga il 40% dei voti validi
– permanenza dei capilista bloccati e preferenze per scegliere gli altri candidati eletti
– possibilità di presentarsi capolista in più di un collegio, ma sorteggio per stabilire in quale collegio risultare eletti
In sintesi, sistema proporzionale con premio di maggioranza altissimo, almeno per partiti che intendano presentarsi da soli. Se, al contrario, ci fossero liste che aggregano partiti diversi, stile Unione o Ulivo tanto per intenderci…
L’Italicum corretto dalla Corte varrebbe per la Camera, mentre per il Senato si voterebbe con il sistema lasciato in piedi dalla Consulta dopo la revisione del Porcellum: un proporzionale senza premio di maggioranza con preferenze e soglia di sbarramento all’8%.
In caso di voto avremmo dunque un sistema coerente dal punto di vista del voto proporzionale, ma difforme rispetto al possibile premio di maggioranza.
L’idea del voto immediato (o quasi) non verrà certo archiviata da questa decisione della Corte.
Credo che il presidente Mattarella chiederà al Parlamento di intervenire per rendere arrivare a un sistema elettorale che scongiuri maggioranza diverse tra Camera e Senato.
La parola passa a un Parlamento dove non sarà facile trovare un’intesa, almeno a giudicare dai primi commenti dei leader dei diversi partiti.

Ecco il testo del comunicato ufficiale della Corte Costituzionale:
Oggi, 25 gennaio 2017, la Corte costituzionale si è pronunciata sulle questioni di legittimità costituzionale della legge elettorale n. 52 del 2015 (c.d. Italicum), sollevate da cinque diversi Tribunali ordinari. La Corte ha respinto le eccezioni di inammissibilità proposte dall’Avvocatura generale dello Stato. Ha inoltre ritenuto inammissibile la richiesta delle parti di sollevare di fronte a se stessa la questione sulla costituzionalità del procedimento di formazione della legge elettorale, ed è quindi passata all’esame delle singole questioni sollevate dai giudici. Nel merito, ha rigettato la questione di costituzionalità relativa alla previsione del premio di maggioranza al primo turno, sollevata dal Tribunale di Genova, e ha invece accolto le questioni, sollevate dai Tribunali di Torino, Perugia, Trieste e Genova, relative al turno di ballottaggio, dichiarando l’illegittimità costituzionale delle disposizioni che lo prevedono. Ha inoltre accolto la questione, sollevata dagli stessi Tribunali, relativa alla disposizione che consentiva al capolista eletto in più collegi di scegliere a sua discrezione il proprio collegio d’elezione. A seguito di questa dichiarazione di incostituzionalità, sopravvive comunque, allo stato, il criterio residuale del sorteggio previsto dall’ultimo periodo, non censurato nelle ordinanze di rimessione, dell’art. 85 del d.p.r n. 361 del 1957. Ha dichiarato inammissibili o non fondate tutte le altre questioni. All’esito della sentenza, la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione.

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