Una diversa idea di parchi.
Non c’è stato alcun punto di contatto ieri in VIII Commissione Agricoltura del Consiglio regionale tra la maggioranza di centrodestra e il Gruppo regionale del Pd assieme al Patto civico. C’è chi vuole solo risparmiare e chi propone un nuovo sviluppo per le aree protette.
Nessuno dei nostri 85 emendamenti è stato preso in considerazione. La revisione della prima bozza della proposta di legge non è stata sufficiente per Pd e Patto civico che hanno votato contro.
“Dopo che le molte audizioni hanno sostanzialmente stroncato la proposta di legge della maggioranza, il testo è stato rivisto. L’idea di creare le macroaree, ad esempio, va nella direzione che noi abbiamo sempre auspicato e si avvicina ai nostri Aress, gli Ambiti regionali di sviluppo sostenibile” ha spiegato il collega Agostino Alloni.
Al centrodestra bastano solo 9 Ambiti, mentre noi del PD ne proponiamo 16, di cui uno che prevede il nuovo parco del Po.
L’idea della maggioranza è solo quella di razionalizzazione e di risparmiare, nemmeno i parchi fossero uffici o sportelli territoriali inutili.
Obiettivo del PD è, invece, valorizzare il concetto di area protetta, con un allargamento della partecipazione a sindaci e Comuni, con un ruolo di primo piano dei territori e dei loro rappresentanti, con una visione a largo raggio che comprenda la lotta all’inquinamento e al consumo di suolo. Nella legge approvata in commissione dal centrodestra non c’è nulla di tutto questo.
Crediamo ci siano evidenti problemi a livello di gestione dei parchi: la Regione dovrebbe compartecipare con una quota obbligatoria e fissa alla gestione delle nuove aree protette, ma devono essere coinvolti anche i Comuni (non solo quelli ricompresi nei parchi) per dare sostanza alla Rer, la rete ecologica regionale.
Non ci siamo neppure sul fronte delle risorse: dopo la forte insistenza del PD, gli incentivi previsti dalla legge sono stati raddoppiati, passando da 210mila a 420mila euro, ma sono ancora troppo pochi e sono destinati solo agli accorpamenti tra parchi regionali. Manca, anche in questo caso, una visione a più ampio respiro.
La legge arriverà in aula il prossimo 15 novembre per l’approvazione definitiva e non mancheranno nostri emendamenti.