Non c’è nessuna invasione di migranti. Lo sostiene la CISL di Milano sulla base dei numeri di una ricerca curata da Eidos: i richiedenti asilo ospitati in Lombardia sono 18mila, cioè lo 0,2% della popolazione regionale. Milano non sarebbe così in difficoltà se anche tutte le altre città si facessero carico del problema. Occorre cambiare la normativa europea sui rifugiati e superare la logica emergenziale, offrendo accoglienza dignitosa e percorsi di integrazione che prevedano anche l’inserimento lavorativo.
Spesso ci si dimentica dei 250mila stranieri che vivono regolarmente a Milano (450mila contando l’area metropolitana): studiano, lavorano, pagano le tasse e buona parte delle nostre pensioni. Numeri che, al di là delle polemiche, parlano di una risorsa immigrazione e non di un’emergenza o di un’invasione.
Qui di seguito una sintesi curata dall’ufficio immigrazione della CISL milanese e il link al rapporto completo.
Caratteristiche della presenza immigrata in provincia
I residenti stranieri nella provincia di Milano al 31 dicembre 2015, in base ai dati Istat, sono complessivamente 446.462, il 38,9% dei residenti stranieri della regione (1.149.011), l’8,9% degli stranieri residenti in Italia (5.026.153).
Nel corso del 2015 la provincia di Milano è una delle poche della regione (insieme a quelle di Pavia e Sondrio, quest’ultime in maniera tuttavia minore) ad aver registrato un aumento dei residenti stranieri (+1,6%), mentre complessivamente la regione, in controtendenza rispetto al 2014, ha visto una diminuzione dello 0,3% dei residenti stranieri stessi (media nazionale +0,2%).
La provincia di Milano conferma quindi la sua forza attrattiva, anche se in passato aveva trainato in misura maggiore la crescita (nel 2014 aveva registrato +5,6%).
L’incidenza sul totale della popolazione della provincia è pari al 13,9%, la più alta in regione (media regionale dell’11,5%, nazionale dell’8,3%).
Il 22,0% dei residenti stranieri è minorenne (23,9% media regionale) e la componente femminile rappresenta il 51,1% (in linea con la media regionale).
Nel 2015 gli iscritti in anagrafe dall’estero sono stati in provincia 19.397, il 41,0% del totale regionale. Si sono registrate 6.545 nuove nascite da genitori stranieri, il 35,0% del totale regionale, che hanno inciso per il 24,0% sul totale nuovi nati.
Nel corso del 2015 i residenti stranieri che hanno acquisito la cittadinanza italiana sono stati 13.778 (il 30,0% del totale regionale).
Le aree di provenienza si differenziano in parte da quanto registrato in regione, il continente più rappresentato è infatti quello asiatico con 133.891 residenti (il 30,0% del totale provinciale), seguito a breve distanza da quello europeo con 131.277 residenti (il 29,4% del totale provinciale) che invece a livello regionale si attesta al primo posto (superando di gran lunga il continente asiatico che segue di poco anche quello africano), quindi si attesta il continente africano con 95.493 residenti (il 21,4% del totale provinciale), quello americano con 85.572 residenti (il 19,2% del totale provinciale, presenza comunque più consistente, in proporzione, rispetto al dato regionale), infine l’Oceania con 181 residenti.
Considerando più nel dettaglio le singole collettività, la più presente in provincia risulta essere quella egiziana, che con 52.450 residenti, pesa per l’11,7% sul totale dei residenti stranieri in provincia (a livello regionale la prima presenza rimane invece quella romena), seguita da quella filippina con 48.651 residenti, ovvero il 10,9% del totale provinciale (solo al sesto posto nella media regionale), quindi quella romena con 47.564 residenti (10,7% del totale provinciale), quella cinese con 35.746 residenti (8,0% del totale provinciale), peruviana con 32.988 residenti (7,4% del totale provinciale) ed ecuadoriana con 26.165 residenti (5,9% del totale provinciale); queste ultime tre collettività con presenze più consistenti in termini relativi rispetto a quanto registrato a livello regionale. Seguono quella albanese (23.666 residenti, nella media regionale al terzo posto per numero di residenti), srilankese (20.646 residenti, al contrario maggiormente concentrata in provincia), marocchina (19.512, al secondo posto nella media regionale) e ucraina (18.134).
Nell’anno scolastico 2015-2016, nella provincia di Milano gli studenti stranieri sono stati 81.977, incidendo sul totale degli studenti per il 14,7% (in linea con la media regionale, dato invece più alto della media nazionale pari al 9,2%). Tra gli studenti stranieri della provincia il 56,6% è nato in Italia (59,0% media regionale), percentuale che sale di molto se si considerano la scuola dell’infanzia (85,4%) e la scuola primaria (71,9%).
Immigrazione e mondo del lavoro
Occupazione e lavoro dipendente. Nel 2015 nella provincia di Milano, gli occupati nati all’estero (con almeno una giornata lavorativa nel corso dell’anno), secondo l’archivio dati Inail (ricordando che essendo basato sul codice fiscale conteggia le persone nate all’estero, una quota delle quali può essere di italiani rimpatriati), sono stati 378.137, il 55,4% del totale regionale.
Rispetto all’incidenza dei lavoratori immigrati sul totale degli occupati, la provincia di Milano, con il 17,1%, si attesta in quarta posizione in regione (dopo Brescia, Mantova e Lodi), comunque sopra alla media regionale (16,6%).
Tra gli occupati nati all’estero le donne sono il 38,7% (media regionale del 36,5%), dato che resta come in passato al di sotto della media nazionale (45,9%).
In provincia si registra una forte concentrazione dei lavoratori nel settore dei servizi, che impiega il 66,5% degli occupati nati all’estero (dato superiore di circa otto punti percentuali rispetto a quanto registrato nella media regionale e nazionale), mentre il 17,6% è occupato nell’industria (a fronte del 25,7% della media regionale e del 22,5% della media nazionale) e lo 0,8% in agricoltura (3,1% media regionale, 8,5% media nazionale). Per il restante 15,1% dei lavoratori nati all’estero il settore non è attribuito.
Se la maggior parte degli occupati (il 64,6%) è impiegata nelle micro-imprese (non più di 9 addetti), si registra comunque una concentrazione (17,1%) nelle grandi imprese (almeno 250 addetti) degli occupati nati all’estero più alta rispetto alla media regionale (13,5%); nelle piccole imprese (10-49 addetti) è occupato il 10,8% dei lavoratori immigrati (13,2% media regionale), nelle medie il 7,5% (l’8,8% a livello regionale).
In provincia i nati all’estero che nel corso del 2015 hanno conosciuto almeno un’assunzione sono stati 172.051 (il 59,6% del totale regionale); in 27.140 casi si è trattato di nuovi assunti, cioè di persone che per la prima volta hanno avuto accesso al mondo del lavoro.
Tuttavia, nel 2015, i saldi occupazionali (ossia la differenza tra i nati all’estero assunti durante l’anno e quelli il cui rapporto di lavoro è cessato), come a livello regionale, si sono mantenuti negativi, registrando una variazione di -2.453 unità. In provincia, le perdite si sono concentrate nelle piccole e medie imprese, mentre le grandi imprese hanno, in controtendenza rispetto al dato nazionale, registrato una tenuta maggiore (+1.991), contribuendo al saldo positivo registrato complessivamente in regione. Anche le micro imprese hanno registrato un saldo positivo in provincia (+1.332), mentre in regione risulta nel complesso negativo.
L’imprenditoria immigrata. Le imprese a gestione immigrata (quelle in cui oltre la metà dei soci e degli amministratori o il titolare, se imprese individuali, sono nati all’estero) che operano in provincia al 31 dicembre 2015 sono 48.984, il 46,5% del totale regionale (dati Unioncamere/Infocamere).
Rispetto al 2014 si è registrato un incremento dell’8,3% (media regionale +5,8%; nazionale +5,0%). La provincia di Milano, insieme a quella di Monza e Brianza (+7,3%), ha trainato la crescita delle imprese a gestione immigrata della regione (uniche due province in cui per altro si registra una variazione positiva, seppur sotto all’1%, delle imprese italiane). Dal 2011 al 2015 le imprese immigrate sono complessivamente cresciute del 33,9% (dato superiore di circa dieci punti percentuali rispetto alla media regionale, che ha registrato +23,2%).
Le imprese immigrate incidono sul totale delle imprese in provincia per il 13,3% (11,1% dato regionale, 9,1% media nazionale).
Invio delle rimesse in patria. Nel 2015 la quota di denaro inviata dai cittadini stranieri della provincia nei paesi d’origine è pari a 604.916 migliaia di euro, il 52,3% del totale regionale (dati Banca d’Italia). Se nelle altre province, anche se si è ancora lontani dalle cifre raggiunte nel 2011, il flusso di rimesse è tornato a crescere (media regionale +3,3%), la provincia di Milano è l’unica in regione a registrare una saldo leggermente negativo (-0,3% rispetto all’anno precedente); vede comunque un miglioramento nell’andamento (nel 2014 il flusso di rimesse era calato addirittura del 10,1%).
Come a livello regionale l’Asia rimane il primo continente di destinazione, seguita dal continente americano, quindi a distanza quello europeo, africano e infine l’Oceania.