Botta e risposta a distanza sulle misure ambientali tra il presidente Maroni e il Ministro dell’ambiente Galletti.
Di fronte alle accuse di Maroni al Ministero di essere totalmente assente e inadempiente riguardo la necessità di promuovere un confronto interregionale sulle politiche ambientali per la pianura Padana, Galletti non tarda a replicare e a ribaltare sul governatore lombardo la faccenda.
Qui sotto riporto il botta e risposta.
L’unica cosa certa è però che, nonostante l’approvazione del PRIA (Piano regionale sull’inquinamento atmosferico) la Lombardia anche quest’anno farà finta di nulla riguardo la necessità di bloccare gli automezzi più inquinanti in situazioni di emergenza smog. Servono provvedimenti impopolari? Se ne facciano carico i comuni!
MARONI
“Noi abbiamo fatto un anno e mezzo fa una cosa che nessun’altra Regione ha fatto: abbiamo approvato il
Pria, il Piano regionale sull’inquinamento atmosferico, che stabilisce le regole”.
“Inoltre, con il ministro Orlando, quando era ministro dell’Ambiente avevamo fatto un incontro, qui da noi, con le Regioni confinanti, perché, se anche noi stabiliamo che l’aria in Lombardia debba avere determinati requisiti, non possiamo impedire che l’aria delle altre regioni arrivi fin qui”.
“In quell’occasione avevamo preso un’iniziativa importante, che purtroppo il ministro Galletti non ha proseguito: elaborare un Piano della Pianura padana, sovraregionale, che riguardasse tutta un’area omogenea e portarlo poi all’attenzione di Bruxelles, per interventi speciali”.
“Le altre Regioni presenti, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto erano d’accordo. Questa infatti è l’unica cosa che serve, altrimenti si deve procedere per ordine sparso, perché noi non abbiamo, come Regione, competenza per imporre ai Comuni: la legge nazionale dice che la competenza è dei sindaci”.
“Occorre l’intervento del Governo , che io continuo a sollecitare, e porre la questione a livello europeo per tutta la Pianura padana. Questa è la sola iniziativa rilevante, il resto sono palliativi”.
GALLETTI
“Delle due l’una: o il Presidente Maroni è in cattiva fede o non conosce il lavoro dei suoi assessori. Chieda
informazioni alla sua responsabile per l’ambiente Claudia Terzi e scoprirà che è in corso da mesi un lavoro molto articolato nell’ambito dell’accordo del bacino padano tra il ministero, le Regioni Lombardia, Emilia-Romagna, Piemonte, Veneto e la Conferenza delle Regioni”
“Prima dell’estate i gruppi di lavoro costituiti hanno completato la loro attività e proposto una serie di misure strutturali di risanamento, che vanno dal settore del riscaldamento domestico ai trasporti. Con questo Piano d’azione, su cui incontrerò a breve tutti gli altri ministri interessati, andremo a Bruxelles – spiega il ministro – con l’obiettivo di affrontare la procedura d’infrazione aperta verso l’Italia per il superamento delle soglie per la concentrazione di PM10 in tutta la Pianura Padana”.
“Ricordo poi a Maroni che esiste ed è convocato periodicamente un tavolo sulla Qualità dell’aria con Regioni e città metropolitane: potrebbe farci un salto anche lui ogni tanto…”.