L’ampliamento di Milano 3, il Parco Sud e un nome famoso

6 Agosto 2016 di fabio pizzul

Il comune di Basiglio è nella bufera. E non certo per i temporali che hanno colpito la Lombardia nelle ultime ore. Regione Lombardia ha nominato un commissario ad acta per sbloccare la possibile assegnazione di un’area edificabile confinante con il parco agricolo Sud Milano.
Il nome del possibile costruttore, Paolo Berlusconi, e la più volte manifestata volontà dei cittadini di non avere nuova cementificazione contribuiscono ad innalzare la tensione.
Il Pd di Basiglio attacca l’amministrazione. La regione parla di atto dovuto.
Credo che sia la classica situazione in cui serve una forte presa di responsabilità politica. Se prevarranno procedure amministrative, temo che Basiglio, dopo aver visto nascere Milano 3, vedrà sorgere anche Milano 3 bis.
E meno male che tutti si dicono dalla parte dello stop al consumo di suolo…

Vi propongo un paio di “documenti” che possono essere utili ad approfondire la vicenda.
Quello che segue è il comunicato del PD di Basiglio che critica giustamente le amministrazioni comunali guidate, prima, dal sindaco Cirillo, successivamente sottosegretario di stato in quota Forza Italia, quindi dall’attuale sindaco, sempre in area centro destra.

Da ieri Basiglio ha un commissario per “sbloccare il progetto di sviluppo immobiliare”, voluto da Maroni per accontentare la famiglia Berlusconi, proprietaria dei terreni del “secondo Ambito”, quello che occupa lo spazio tra Milano3 e Basiglio, fiancheggiando la cava.
Con la Delibera n. 5531 del 2 agosto 2016, infatti, Regione Lombardia ha estromesso Patrone e il Comune di Basiglio e ha nominato un Commissario ad acta per il completamento della procedura di adozione del piano attuativo at02, che porterebbe alla costruzione di 180.000 metri cubi di terribili palazzine da 8 piani sul limitare del Parco Sud di Milano.
Il commissario avrà 60 giorni per prendere tutti i provvedimenti necessari al fine di giungere alla conclusione, in senso positivo o negativo, del procedimento.
Secondo Legambiente “la Regione, non solo ignora e scavalca le decisioni prese dall’Amministrazione in carica, ma anche la volontà popolare, espressa attraverso un referendum tra i cittadini, di fermare definitivamente il cemento a Basiglio. La Giunta Regionale va così in soccorso all’operatore immobiliare, in un momento in cui il mercato si muove in direzione opposta e la richiesta di nuove case diminuisce”
Cosa ha fatto in questi tre anni il Sindaco per evitare tutto questo? Oggi possiamo dire per certo che non ha mantenuto le sue promesse elettorali: Patrone &C non sono riusciti a mettere in campo una variante del Pgt che avrebbe potuto rimettere in discussione le scelte urbanistiche precedenti.
Ma sono inaccettabili gli attacchi strumentali di Pastore e Forza Italia. La battaglia per limitare questo scempio, progettato senza tenere in minimo conto le indicazioni più volte espresse dagli abitanti di Basiglio, confermate anche dalla debacle di Forza Italia alle amministrative, ha di fatto paralizzato la vita pubblica del nostro comune.
Fa bene ricordarlo ancora una volta: LA NUOVA COLATA DI CEMENTO SOGNATA DALLA FAMIGLIA BELUSCONI PORTA LA FIRMA DI CIRILLO E DI PASTORE
Basiglio, 3 agosto 2016

Ed ecco la replica della Giunta regionale, che parla di semplice “atto dovuto”.

Respingiamo ogni polemica pretestuosa al mittente. Il provvedimento assunto da Regione Lombardia, con delibera di Giunta del 2 agosto 2016, relativo alla nomina del Commissario ad Acta e’ un atto dovuto, in quanto il Comune di Basiglio (Milano) non ha preso una decisione in merito all’adozione del Piano nei termini previsti dalla legge. La Legge regionale 31 stabilisce che, in caso di inerzia del Comune, gli interessati possono chiedere alla Regione la nomina di un Commissario ad Acta”. Lo precisa, in una Nota, Regione Lombardia, in merito alla decisione di nominare un Commissario ad acta riguardo a un intervento urbanistico a Basiglio.
“A seguito di tale richiesta – prosegue la Nota – il Comune e’ stato diffidato ad adempiere: non avendo ottemperato in merito, la Regione ha dovuto nominare il Commissario.
Lo stesso Commissario avra’ 60 giorni di tempo per giungere alla conclusione, in senso positivo o negativo, circa il procedimento di adozione del Piano Attuativo Ambito AT02 riguardante l’area in questione”. “Non e’ il primo caso in cui la Legge 31 produce questo effetto – conclude la Nota – analoga procedura e’ stata infatti posta in essere anche per il Comune di Brescia, con il Commissario che ha espresso diniego alla realizzazione dell’intervento.
Milano, 5 agosto 2016

Aggiungo anche la presa di posizione dei due colleghi consiglieri regionali PD Agostino Alloni e Jacopo Scandella.

“Ha ragione Legambiente: questi sono proprio gli effetti della legge regionale sul consumo di suolo che noi abbiamo ampiamente contestato, ma non c’è stato verso di farsi ascoltare e rimediare”, sono trancianti Jacopo Scandella e Agostino Alloni, consiglieri regionali del Pd, che per anni hanno portato avanti una battaglia vera contro il consumo di suolo in Lombardia.
Il caso cui si riferiscono è quello di Basiglio, il Comune dove un progetto di un operatore immobiliare facente capo alla famiglia Berlusconi, vorrebbe cementificare, con 180.000 metri cubi di residenze, il limitare del Parco Sud di Milano.
“La legge sul consumo di suolo voluta da Maroni e dal centrodestra lo consente – insistono Scandella e Alloni –. In più, la Regione, che predica bene e razzola male, ci mette del suo per peggiorare la situazione, nominando un commissario per andare avanti nel progetto”.
I due consiglieri Pd annunciano per settembre delle azioni contro questa decisione: “Maroni dovrà venire in Aula a spiegarci che cosa intende fare e se davvero vuole sacrificare ancora l’ambiente naturale lombardo per favorire la cementificazione e l’arricchimento di alcuni”.
Milano, 5 agosto 2016

Mi aspetto che, oltre a respingere al mittente le polemiche definite pretestuose, la Giunta chiarisca al Consiglio i contorni di questa vicenda e dimostri nei fatti di volersi impegnare per rendere effettive le dichiarazioni sul contenimento del consumo di suolo.
Francamente, a fronte dei tanti alloggi invenduti presenti sul mercato, per il necessario rilancio del settore edilizio, dovremmo puntare sul recupero e sulla riqualificazione dell’esistente. Ne guadagneremmo tutti e non solo chi fa affari con il business del mattone.

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