La Sacra Famiglia compie 120 anni. Il 1° giugno del 1986 don Domenico Pogliani, parroco di Cesano Boscone, allora piccolo borgo agricolo nella campagna a sud di Milano, diede vita a una realtà che intendeva occuparsi dei disabili gravi di cui le famiglie non potevano farsi carico.
Da allora l’attività di quella che è poi diventata fondazione, non si è mai interrotta.
A Cesano Boscone oggi si fa festa e si guarda al futuro.
L’attuale presidente della Fondazione Sacra Famiglia, don Enzo Barbante, ha ricordato durante l’omelia della vivace e chiassosa messa che ha raccolto nella chiesa dell’istituto numerosi ospiti, operatori e volontari, come sia necessario custodire i 120 anni di storia e le intuizioni di don Pogliani, perseverare nela lavoro intrapreso e ancora quanto mai urgente e annunciare il segreto della Sacra Famiglia: l’amore che lega tutti coloro che la incontrano e che permette di superare le differenze sostenendo le fragilità.
Oltre alla sede di Cesano, la Sacra Famiglia può contare su una decina di altre filiali in tre regioni, dà lavoro a 2000 dipendenti, è sostenuta da oltre 1000 volontari e si propone, come ha sottolineato oggi il direttore generale Paolo Pigni, una comunità che anima i territori in cui opera e promuove una coesione sociale che dà risposte alle solitudini striscianti che caratterizzano la nostra società.
Collaborando con le istituzioni locali e regionali, la Sacra Famiglia offre risposte innovative a bisogni che stanno evolvendo e diventano sempre più complessi e intrecciati. L’impegno sul fronte dell’autismo e degli anziani più fragili è la nuova frontiera su cui la fondazione si è spinta, nella continua ricerca di modi concreti con cui stare a fianco di famiglie sempre più affaticate e smarrite, soprattutto di fronte alla malattia e alla fragilità.
Credo che da una realtà come la Sacra Famiglia si debba imparare il coraggio di dare risposte concrete, come fece in un’Italia difficile come quella del 1896 don Pogliani, la capacità di rispettare e valorizzare le differenze e la voglia di coltivare e moltiplicare una speranza che in certe situazioni pare impossibile, eppure si manifesta in modo inaspettato e improvviso.
Non è un caso che il cardinale Scola, in questo Anno Santo della misericordia, abbia voluto collocare una delle porte sante della diocesi proprio presso la Sacra Famiglia. A Cesano Boscone si respira attenzione all’altro e pazienza nel mettersi accanto a lui, qualsiasi sia la sua condizione. Che cos’è questa se non una manifestazione concreta della misericordia del Padre?
Per conoscere meglio la Sacra Famiglia e sostenere la sua attività:
www.sacrafamiglia.org