Dopo molti annunci, la Giunta regionale ha approvato, nella seduta del 29 aprile, la delibera che istituisce la misura “Nidi gratis”. In teoria il sostegno è partito dal 1° maggio scorso, ma non è ancora chiaro quale sia stato l’accordo definitivo tra Regione Lombardia e ANCI. Gli interessati, a quanto si capisce, possono già rivolgersi al proprio comune di residenza (in bocca al lupo).
Vi propongo alcune indicazioni per comprendere meglio portata e caratteristiche della misura.
La principale criticità mi pare sia quella legata alla dimensione quasi solo assistenzialistica di un provvedimento che non inciderà sull’aumento strutturale dell’offerta (ancora troppo bassa) di asili nido in Lombardia.
Azzeramento della retta frequenza dei nidi e micronidi pubblici o dei posti in nidi e micronidi convenzionati con il pubblico per le famiglie con reddito ISEE inferiore ai 20mila euro in cui entrambi i genitori siano occupati o abbiano sottoscritto il Patto di Servizio Personalizzato presso i Centri per l’impiego e fruiscano di percorsi di politiche attive del lavoro. Inoltre i genitori devono essere entrambi residenti in Lombardia e, almeno uno, da almeno 5 anni consecutivi all’atto di presentazione della domanda.
La regione ha stimato una potenziale platea di 19mila famiglie che vedranno azzerata la retta, il 23% del totale degli utenti di questi servizi. All’annuncio dell’iniziativa era stato previsto un impegno economico di 34 milioni di euro. Con la delibera attuativa il costo totale dell’iniziativa (durata 14 mesi: da maggio 2016 a luglio 2017) è ridimensionato a 25.437.500 euro.
Per finanziare questa misura la regione utilizzerà:
– 15.000.000 di euro di risorse autonome dal capitolo di bilancio “trasferimenti alle amministrazioni locali per il sistema dei servizi e interventi a favore delle famiglie e per iniziative sperimentali e agevolazioni per l’acquisto di strumenti tecnologicamente avanzati per disabili”
– 10.437.500 di euro della quota destinata alla Lombardia di un fondo istituito e finanziato dal Governo Renzi con la Legge di Stabilità 2015 che avrebbe come finalità prioritaria lo sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia con l’incremento dell’offerta di posti e l’estensione dei servizi con apertura pomeridiana prolungata e copertura dei mesi estivi. Questo nell’ottica delle raccomandazioni della Commissione Europea del 2013 “Investire nell’infanzia per spezzare il circolo vizioso dello svantaggio sociale” che riconosce lo stretto legame tra la partecipazione dei genitori al mercato del lavoro e le condizioni di vita dei loro figli.
Nessuna risorsa viene destinata invece ad incrementare il numero dei posti, problema che a Milano e nelle città ad alta densità abitativa è sentitissimo. Inoltre questa iniziativa farà aumentare le richieste di iscrizione – e le conseguenti liste di attesa o di esclusi – peggiorando la situazione già critica del numero dei posti nido lombardi (vedere tabella Istat sotto riportata) Oggi infatti per molte famiglie il peso della retta di frequenza mensile è un deterrente e quindi si preferisce utilizzare la rete familiare o altre soluzioni. Di fronte alla possibilità di non pagare la retta ovviamente le iscrizioni ai nidi per l’anno 2016-2017 vedranno un incremento. Va inoltre verificato che risorse nazionali finalizzate possano prevedere il requisito discriminatorio dei cinque anni di residenza.
Figura 1 – Indicatore di presa in carico dei servizi socio-educativi (utenti per 100 residenti di 0-2 anni), per regione geografica – Anno scolastico 2012/2013
Complimenti!io che per una non mia scelta,mando mia figlia ad un nido privato perché nel mio paese c e’ solo quello,non ho nessuna agevolazione!mentre chi manda i figli ad un asilo statale o comunale,oltre a pagare molto meno di me,ora potrà anche non pagare!bene,,,vedo che le cose come sempre non sono uguali per tutti!!!
Faccio parte della categoria che può usufruire dell’iniziativa.
Ma se un comune non aderisce come può il cittadino tutelarsi?
Andrea
Anch’io come Andrea rientro nella stessa categoria. Cologno Monzese non aderisce. (Eppure la giunta comunale è dello stesso partito di quella regionale). È mi chiedo ancora, se il contributo è regionale perché solo una parte dei residenti in Lombardia ne può usufruire? Le addizionali comunali sulla mia busta paga non sono uguali a quelle degli altri Lombardi?
Anche Novate Milanese non aderisce!
Come si può fare per usufruire di un bonus messo a disposizione dei cittadini LOMBARDI?
Scusate avete chiesto al comune il motivo per il quale non intende aderire? scelta politica,o perchè hanno aumentato le tariffe a marzo 2016 quindi non rientrano da bando o perchè intendono aumentarle prima del luglio 2017?
Novate Milanese ha aumentato le tariffe esattamente il 22/03/2016.
Ultimo giorno disponibile era il 21/03/2016.
Quindi sono fuori per 1 giorno
Il mio comune, Soresina (CR) dice che non può aderire perché la Regione ha bloccato l’iniziativa per gli asili che hanno una retta fissa e non una che varia in base al reddito. È possibile?? Ma perché?? Banda di impostori che si fanno propaganda con queste belle iniziative che valgono solo per alcuni escludendo gli altri a priori! Eppure sono lombardo da quando sono nato e qui pago le tasse senza evadere un centesimo, ma come al solito al prenderlo in quel posto sono sempre gli stessi .. Sto schiumando dalla rabbia!!
Il comune di Sesto San Giovanni ha deciso di aderire e io, mentre per l’anno precedente avevo un ISEE inferiore a 20.000€, quest’anno lo supero di 300€ quindi credo che dovró pagare 400€ al mese. Qualcuno per caso da dirmi per i mesi di maggio, giugno e luglio 2016, se prendono in considerazione l’isee vecchio o quello nuovo?
Il mio cumune e’ orio al serio,mi chiedo perché il comune può aderire x il bonus nido x i scritti da settembre 2016,allora il mese maggio giugno luglio 2016 perché nn vengono riconosciuti?Non capisco il comune può aderire,per chi va al asilo nido da settembre,e i messi maggio giugno luglio nn vanno preso in considerazione???Meno male che c’era bonus x asili nidi…
salve,io rientro nella legge per l’asilo nido gratis ho tutti i requisiti,non ho pagato maggio giugno e luglio,pero’ ora mi sono arrivate le rette da pagare,ma cosa devo fare pagare e poi me li rimborsano oppure?
siccome sono andato al comune e mi hanno detto che maggio e giugno lo devo pagare e comunque non mi verra’ rimborsato perche’ non mi spetta dicono perche’ ho presentato il patto di servizio per mia moglie in ritardo e quindi mi rimborseranno solo luglio.
con la premessa che mi continuavano a dire che non c’era fretta in quanto non avevano ancora il programma della regione,ora cosa devo fare?
distinti saluti
Io sono nella situazione di Michela ,purtroppo nel mio comune non ci sono gli asili comunali pago tantissimo in quello privato al mese e non vengo agevolata con questa legge ne anche di 100 euro ,e il mio reditto ISSE e inferiore a 20.000 euro mio marito e io lavoriamo solo per pagare il nido!!!!!!!
Purtroppo diversi comuni rimarranno esclusi anche quest’anno. Questo avverràn soggetto esterno, ad esempio, nel caso in cui un asilo sia stato dato in gestione a un soggetto terzo (es.cooperativa) e questi abbia alzato le tariffe. La normativa regionale prevede che possano essere coperti anche asili in convenzione, purché non aumentino le tariffe rispetto all’anno scorso. E’ senza dubbio una beffa per le famiglie.