Per una nuova politica del cibo in Lombardia

19 Aprile 2016 di fabio pizzul

Approvata all’unanimità, questo pomeriggio, in Consiglio regionale, la risoluzione sul diritto al cibo e lo sviluppo dei sistemi agroalimentari sostenibili. Ho votato a favore con tutto il Gruppo regionale del Pd che ha dato un sostanziale contributo al testo soprattutto nel corso della sua elaborazione in commissione agricoltura.

Il collega Marco Carra, che ha seguito i lavori in commissione ha dichiarato nel suo intervento in aula: “Il diritto al cibo, strettamente connesso al tema dello sviluppo dei sistemi agroalimentari sostenibili, è stato inserito come fondamentale nella Dichiarazione dei diritti dell’uomo del 1948. Ed è stato poi riaffermato dall’Onu nel 1966, nel Patto sui diritti economico-sociali e culturali e nella Dichiarazione del millennio, nel 2000. In quest’ultimo atto, si sanciva che fosse un obiettivo da raggiungere nel 2015. Siamo ancora lontani, perché molte popolazioni soffrono ancora della mancanza di un’alimentazione quotidiana, sana, corretta. È una questione di sovranità alimentare e produttiva, perché il diritto al cibo è strettamente legato a scelte e pratiche politiche”.
Carra ha, poi, fatto presente quali impegni il Gruppo Pd abbia caldeggiato: “La filiera corta come elemento fondante e fondamentale dei nostri sistemi che potrebbe trasformarsi in una legge di Regione Lombardia. Il tema dei consumi idrici ed energetici. La premialità per il contenimento del consumo di suolo agricolo, inteso, appunto come salvaguardia. La difesa della redditività delle aziende che tengono alta la lotta alla contraffazione”.
Inoltre, ha sottolineato come “la qualità del cibo prodotto si traduce in sicurezza alimentare”.

Nella dichiarazione di voto in aula ho a mia volta manifestato la soddisfazione per il documento ricordando che quando si trattò di discutere il progetto di legge contro lo spreco di cibo, nello scorso mese di ottobre, ci furono delle perplessità per il timore che fosse limitato nei suoi effetti e c’era la sensazione che non si volesse affrontare in maniera più globale la questione. La volontà di trattare esclusivamente l’aspetto della lotta allo spreco di cibo era invece finalizzata ad approvare la legge entro la fine di Expo per sottolinearne il valore simbolico nell’ottica di raccogliere l’eredità di Expo. Oggi abbiamo confermato il fatto che con la legge dello scorso ottobre Regione Lombardia ha avviato un percorso positivo che con il voto di oggi segna un’ulteriore tappa che si propone come nuova partenza.

Ho anche chiesto che la Giunta tenga aggiornato il Consiglio, perché l’eredità di Expo non rimanga un’enunciazione formale, ma diventi la volontà esplicita di Regione Lombardia di continuare a costruire le condizioni per un minore spreco di cibo, una minore diseguaglianza nella sua distribuzione e una produzione più sostenibile.

Il testo della risoluzione sul cibo (mancano alcune piccole modifiche approvate in aula)

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