Pedemontana: la grande incompiuta e gli errori della Lombardia

11 Aprile 2016 di fabio pizzul

La grande incompiuta.
Così è stata definita Pedemontana dal presidente della Provincia di Monza e Brianza Gigi Ponti che ha introdotto un assemblea degli amministratori del territorio alla presenza del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio.
Di Pedemontana si è iniziato a parlare per la prima volta nel 1928 e, da allora, si è arrivati a terminare solo le due tangenziali di Varese e Como e il tratto tra Lentate sul Seveso e Lomazzo. Delle 10 opere connesse e complementari che avrebbero dovuto essere realizzate nel tratto brianzola, ne è stata conclusa solo una, la tangenziale di Lazzate (sarà un caso che si trovi nel feudo incontrastato della Lega?).
Delrio è stato chiaro: il governo ha già dato e non può essere usato come un bancomat; chi ha sbagliato il piano di sostenibilità finanziaria si assuma le sue responsabilità.
La volontà di concludere l’opera rimane intatta anche a Roma, ma c’è anche la disponibilità a rivedere il progetto per renderlo sostenibile.
Ok dal ministro anche alla riapertura del tavolo di confronto con gli enti locali.

I soldi che il governo ha stanziato per la Pedemontana sono molti e non ce ne saranno altri. Il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, non lascia incertezze su questo punto.
“Lo Stato non può mettere sempre risorse su opere per le quali sono state sbagliate le previsioni – Noi, non siamo un bancomat. Il privato si deve assumere il rischio. Il rischio di impresa deve esistere. Non è che se poi cala il traffico noi o i cittadini ci mettono i soldi”.
Dice Delrio: “I soldi che abbiamo stanziato sono tanti: su 4 miliardi e 150, un miliardo e due più 800 milioni di defiscalizzazione. Cerchiamo di andare avanti con quello che c’è”. Con il presidente della regione Lombardia, Roberto Maroni, il ministro assicura che c’è una “collaborazione attiva, per realizzare le opere con costi giusti. Se c’è da fare una revisione si farà – e fa un esempio – Se devo fare un’autostrada che nessuno usa preferisco fare una strada a 4 corsie che usano tutti”. Ma chiarisce che la revisione che serve per avere un closing finanziario, “è compito dei concessionari e non del governo. Sono loro a dover fare delle proposte e il governo le esaminerà con serenità”.
Le regole sugli appalti pubblici stanno per cambiare e in settimana il Consiglio dei Ministri approverà il codice dei contratti pubblici. Anche questo potrà essere utile per arrivare a un progetto più sostenibile e senza sorprese riguardo l’aumento incontrollato dei conti.
Maroni e il suo assessore Sorte ora urleranno che vogliono i soldi perché i lombardi pagano già troppe tasse che Roma non restituisce al territorio, ma la realtà è un’altra: Regione Lombardia ha esagerato con un progetto di Pedemontana faraonico, sovradimensionato e chiaramente non più sostenibile in termini finanziari. Il Governo è disponibile ad esaminare modifiche progettuali, ma la Regione deve prendersi le sue responsabilità e finirla di giocare sempre e solo allo scaricabarile.

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