Il Museo della fotografia di Cinisello Balsamo ha ottenuto poche ore fa da Regione Lombardia un contributo di 50mila euro. La Regione ha dunque aumentato di 30.000 € il contributo annunciato a dicembre: sono quelli che servivano per continuare, anche per quest’anno, l’attività dell’istituzione. Lo chiedevamo da mesi e, finalmente, i soldi sono arrivati proprio poche ore prima dell’audizione con i responsabili del museo e i sindacati in commissione VII.
Il bello è che l’assessorato non ha avuto la cortesia di avvisare nessuno, neppure il presidente della commissione che, ovviamente, fa parte della maggioranza. Bella collaborazione…
Ora dei 600mila euro per il funzionamento annuale del museo, 300mila arrivano dal Ministero dei Beni culturali, attraverso la Triennale di Milano, 200mila dal Comune di Cinisello Balsamo, 50mila dalla Città metropolitana e 50mila da Regione Lombardia.
Raggiunti adesso i 600mila euro necessari per il 2016, si tratta di perfezionare il nuovo statuto del museo che vede la partecipazione del Comune di Cinisello Balsamo, della Città metropolitana e della Triennale di Milano che garantirà anche nuovi spazi espositivi e sarà forte dei contributi di Governo e Regione.
A questo punto, credo che si debba pensare a una grande opera di rilancio di questo patrimonio unico e prezioso e Regione Lombardia dovrebbe essere la capofila in una operazione del genere, considerato che dei quasi 2 milioni di pezzi, dall’Ottocento a oggi, depositati in quel museo, circa 800mila, praticamente la metà, sono costituiti dai fondi di proprietà della stessa Regione. Faccio presente, tra l’altro, che il costo per la cura e la custodia di questi fondi regionali è stimabile in circa 100mila euro annui.
Che la Lombardia fino adesso sia stata poco sensibile verso questo tesoro materiale, lo dimostra anche il fatto che per partecipare a un bando europeo, il museo ha dovuto entrare in una cordata cui faceva capo la città di Lecce.
Lancio anche qualche idea concreta: si potrebbero organizzare degli eventi territoriali che facciano conoscere il museo non solo ai cittadini, ma anche a quei privati che potrebbero sostenerlo economicamente. Lo stesso Consiglio regionale potrebbe indire un concorso fotografico per i giovani e le scuole, coinvolgendo il museo. E perché non organizzare una mostra permanente di fotografie della Lombardia al belvedere Jannacci, che potrebbe essere finalmente aperto al pubblico?