Venti tesi “semiserie” sulle primarie di Milano

9 Febbraio 2016 di fabio pizzul

Ho provato a raccogliere un po’ di battute origliate qua e là in rete e per strada. Ditemi le tre che vi convincono di più e quelle che proprio non si possono sentire.
Da parte mia non posso che ringraziare tutti coloro che hanno partecipato e reso possibile quella che rimane una grande esperienza di partecipazione e democrazia.

1 – Fare le primarie governando la città è più difficile, soprattutto se il sindaco uscente decide di non ripresentarsi per un secondo mandato.

2 – Il PD esce sempre molto provato dalle primarie di coalizione, perché scatenano inevitabilmente un tentativo di erodere la posizione del partito maggioritario.

3 – Il candidato del centrodestra è stato scelto, quando conosceremo quello del centrosinistra?

4 – Le primarie finiscono, comunque, per deresponsabilizzare la classe dirigente dei partiti.

5 – Alla fine, la partita si gioca molto all’interno del perimetro dei partiti che promuovono le primarie, gli altri cittadini stanno a guardare e, a tratti, si sentono un po’ degli intrusi.

6 – Le primarie galvanizzano i tifosi e rischiano di allontanare coloro che vorrebbero avvicinarsi al centro-sinistra o al PD: “che cosa dicono se mi vedono in coda per votare?”

7 – Alla fine non perde mai nessuno e chi ci ha messo la faccia qualcosa riesce sempre a rimediare…

8 – Certo che far votare anche i cinesi che non sanno manco l’italiano… E poi neppure in Cina ci sono più i comunisti!

9 – Se Majorino e la Balzani si fossero messi d’accordo, sarebbe stata tutta un’altra storia.

10 – Il vero vincitore è Pisapia.

11 – Il vero sconfitto è Pisapia.

12 – Non c’è stato poi questo grande confronto sulla città e le sue prospettive, ciascuno ha tentato di chiamare a raccolta i suoi probabili sostenitori.

13 – Solo a Milano si possono realizzare primarie vere e competitive.

14 – All’indomani delle primarie del 2010 gli sconfitti scelsero responsabilmente di sostenere il vincitore; all’indomani delle primarie del 2016 c’è il rischio che una parte di coloro che non hanno ha vinto cerchi solo una scusa per andarsene.

15 – Quando manca l’avversario nel campo avverso tutte le tensioni e le dinamiche di contrapposizione si scatenano all’interno della coalizione. Speriamo solo che il centro destra scelga finalmente il suo candidato, così sapremo con chi prendercela.

16 – C’è chi fa le primarie per vincerle, chi per consolidare una posizione politica, chi per testimoniare la necessità di non disperdere un patrimonio e chi per provare a conquistare un po’ di visibilità.

17 – Che i non milanesi non abbiano potuto dire la loro sulla scelta del futuro sindaco della Città Metropolitana rimane uno scandalo.

18 – E’ nato il Partito della Nazione (cinese).

19 – La vera partita comincia ora.

20 – E, comunque, le primarie le abbiamo solo noi!

4 commenti su “Venti tesi “semiserie” sulle primarie di Milano

  1. Nino Vialba

    Visto come i candidati si sono presentati alle primarie di Milano era inevitabile che vincesse Sala e non perché chi vince è il meglio, ma solo perché per via di EXPO era il più conosciuto e questo l’ha aiutato molto. Restano due valutazioni doverose sulla sinistra e alla sinistra del PD: la prima è che i risultati affermano essere maggioranza nel partito, ma che è stata in grado di dividersi tra due candidati e dunque di perdere, e ciò mi dispiace. Mi chiedo se questo sia dovuto ai personalismi che l’attraversano, oppure all’atavica angoscia che li prende quando devono decidere di assumere o meno responsabilità di governo. Mi sembra di rivedere in queste primarie quanto avviene in campo sindacale tra FIOM-CGIL, FIM-CISL e UILM-UIL, dove la FIOM-CGIL, che qualificandosi come ala sinistra del movimento sindacale pone sempre un problema in più e non sottoscrive i contratti di lavoro. La seconda è che se questa sinistra, o parte di essa, sceglie di presentare un proprio candidato sindaco ad errore aggiunge un errore ancora più grande, cioè si comporta come quel tale che per fare un dispetto alla moglie si taglia gli attributi. Bravi, non c’è che dire.

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  2. Clelia

    Personalmente mi convincono di più: la 1, la 15 e la 20, mentre le più divertenti mi sembrano la 6, la 8 e la 17. Grazie Fabio!

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  3. silvano mezzenzana

    A me piacciono la 13, la 14 e la 17. con le seguenti precisazioni:
    13 – perchè c’erano in campo competitori veri
    14. il rischio è reale e di fatto falsa un po’ il risultato penalizzando Sala.
    17. Bisognerà in futuro rimediare a questa carenza (visto che i problemi hanno bisogno spesso di soluzioni “metropolitane”

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  4. riccardo

    Nell’epoca dei sondaggi un nuovo tipo di sondaggio a posteriori mette in crisi chi cerca di prevedere il futuro. Bella idea Fabio!
    Mi sembrano interessanti i commenti 1, 5 ,14 per farci una qualche riflessione,
    i commenti 3,10,18 per sorridere

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