Volete farvi un bel regalo per Natale?
Fate una visita alla mostra su Hajez alle Gallerie d’Italia di piazza della Scala a Milano.
Ho avuto occasione di passarci un paio di giorni fa e vi assicuro che è davvero straordinaria.
Promossa per la presenza del famoso bacio, di cui propone i tre esemplari esistenti, la mostra raccoglie, in realtà, praticamente l’intera opera del pittore veneziano milanese d’adozione.
Hajez è l’ultimo grande pittore italiano e si propone come uno dei protagonisti dell’800 a fianco di Manzoni e Verdi con i quali condivise un tratto di percorso culturale e artistico.
Ma il sodalizio artistico più diretto per Hajez fu quello con un altro grandissimo artista italiano, Canova, le cui sculture tornano a più riprese nei lavori di Hajez.
Quella ospitata alle Galleria d’Italia può davvero essere definita una mostra unica, perché raccoglie moltissime opere provenienti da collezioni private e per la prima volta esposte al pubblico. E’ il caso di “Maria Stuarda che sale al patibolo”, opera di proprietà della Banca Cesare Ponti che si vede per la prima volta in una esposizione pubblica e ha richiesto addirittura la demolizione di un pezzo di parete per poter essere trasportata fuori dalla sua sede abituale.
Hayez viene, come dicevo, ricordato soprattutto per “Il bacio”, ma il suo percorso artistico è davvero molto più ampio e affascinante, per la sua perizia tecnica, i suoi riferimenti culturali, il suo anticonformismo e il suo pronunciato impegno politico nella causa dell’Italia unita.
La mostra presenta oltre 100 opere, alcune delle quali davvero sorprendenti per resa cromatica e plasticità, caratteristiche che si possono apprezzare solo dal vivo.
Completa lo spettacolo la sede espositiva che, per chi non ha mai avuto occasione di visitarla, è una vera sorpresa.
Penso lo abbiate capito: vi consiglio caldamente una visita, anche perché l’occasione è davvero unica, per chi apprezza la pittura dell’800 e per chi vuole capire un po’ più da vicino la Milano dell’epoca, palcoscenico per personaggi di assoluto rilievo mondiale come Manzoni, Verdi e, appunto, Hayez. Un patrimonio di cui Milano deve andare fiera.