Come sta andando la tanto annunciata e sbandierata Dote sport?
Un disastro. Almeno a giudicare dalle lamentele di comuni e cittadini che l’hanno richiesta.
Tantissime sono state le adesioni da parte dei comuni cui hanno fatto riscontro richieste di moltissime famiglie che posseggono i requisiti previsti. Al di là delle ormai croniche carenze del sistema informatico della regione che ha continuato a bloccarsi e ha reso difficile l’invio delle richieste, c’è da registrare un enorme lavoro da parte dei funzionari dei singoli comuni che hanno verificato la documentazione e chiesto chiarimenti alle famiglie che hanno voluto partecipare.
Ed ecco l’amara sorpresa: con il milione e 600mila euro a disposizione è stato finanziato sì e no il 10% degli aventi diritto.
Facciamo un esempio pratico per darvi l’idea di quello che sta accadendo: a fronte di 50-80 domande per un comune di piccole dimensioni, ne sono state finanziate a fatica e con dispendio di soldi ed energia da parte delle amministrazioni, solo da 2 a 4. Come dire, la spesa per il lavoro dei dipendenti che hanno verificato le domande risulta di gran lunga più alta rispetto alle somme erogate alle famiglie. Un vero paradosso. Che fine ha fatto l’efficienza e il pragmatismo lombardo?
Sarà anche stata una sperimentazione, ma ha creato solo grandi aspettative e conseguenti delusioni senza dare risposta concreta che a una piccola parte di coloro che ne avevano diritto.
A questo punto urge una scelta precisa: o si aumentano i soldi o si restringono i criteri, in caso contrario è meglio abolirla piuttosto che continuare a creare illusioni e far spendere soldi ai comuni.