Il male assoluto ha fatto nuovamente irruzione nel cuore dell’Europa. Un continente che in tempi recenti e passati ha già conosciuto la forza devastante della negazione della vita e dei più elementari valori umani.
I 128 morti di Parigi, e speriamo che non aumentino ancora, sono nostri morti.
E’ responsabilità di noi tutti non cedere alla tentazione di considerare la violenza e la distruzione come unica prospettiva per il nostro futuro.
E’ tempo di silenzio e preghiera, forza debole che ci rende più umani.
Vi invito, per questo, a rileggere le parole di uno dei cosiddetti “salmi della tribolazione”.
Mi pare ben descrivano la situazione in cui siamo piombati e ci indichino anche la necessità di “essere guidati in terra piana”, senza cedere all’odio come unica possibile risposta.
Il nemico mi perseguita,
calpesta a terra la mia vita;
mi ha fatto abitare in luoghi tenebrosi
come i morti da gran tempo.In me viene meno il respiro,
dentro di me si raggela il mio cuore.Ricordo i giorni passati,
ripenso a tutte le tue azioni,
medito sulle opere delle tue mani.A te protendo le mie mani,
sono davanti a te come terra assetata.Rispondimi presto, Signore:
mi viene a mancare il respiro.
Non nascondermi il tuo volto:
che io non sia come chi scende nella fossa.Al mattino fammi sentire il tuo amore,
perché in te confido.
Fammi conoscere la strada da percorrere,
perché a te s’innalza l’anima mia.Liberami dai miei nemici, Signore,
in te mi rifugio.Insegnami a fare la tua volontà,
perché sei tu il mio Dio.
Il tuo spirito buono
mi guidi in una terra piana.Per il tuo nome, Signore, fammi vivere;
per la tua giustizia, liberami dall’angoscia.Salmo 142
Pingback: Fabio Pizzul