Giornate frenetiche quelle dell’ultima settimana di Expo. Al tutto esaurito di visitatori si affiancano numerosi eventi che tentano di raccogliere e rilanciare quanto visto e vissuto durante i sei mesi di esposizione.
Moltissimi territori italiani hanno accettato la sfida di essere presenti ad Expo e questa mattina, presso l’Auditorium di Palazzo Italia, si sono confrontati durante il seminario “Territori e Protagonisti”, che ha presentati i successi delle iniziative e le attività degli attori coinvolti per fare il punto sull’eredità che l’Esposizione Universale di Milano lascerà al mondo dopo la chiusura della manifestazione.
Ad aprire la mattinata la relazione introduttiva del Direttore del Consorzio A.A.Ster, Aldo Bonomi, il quale ha descritto, nel suo intervento “Expo e l’Italia dei territori”, l’importanza della scelta di rappresentare l’essenza del territorio italiano nel concept del Padiglione Italia.
Giulia Pavese, rappresentante della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, ha aperto il panel “Le Regioni a Expo” durante il quale si è detta “soddisfatta delle opportunità conferite alle istituzione durante Expo Milano 2015.
Le riflessioni di Arturo Semerari su “Le dinamiche dei mercati agroalimentari per nutrire il pianeta” e quelle di Paolo Massobrio sull’ “Enogastronomia e potenze italiane” si sono concentrate sulla ricchezza del territorio italiano e sul modello che il nostro Paese ha proposto durante i mesi di Expo Milano 2015 per combattere l’insicurezza alimentare, il land grabbing e la diffusione delle pratiche e tecnologie invasive. “Il modello italiano presentato all’Esposizione Universale” ha dichiarato Semerari “è un modello sostenibile per l’ambiente e compatibile con le nuove forme sociali che, oltre a dare una risposta al tema di Expo Milano 2015, incrementa la diffusione del mercato e dei prodotti made in Italy.” “Il valore che lascia l’Italia al dopo Expo 2015” conclude Massobrio “è il principio di conservazione, un modello che tutela il territorio italiano ed è una risorsa per il mondo.”
Il Presidente del Censis, Giuseppe De Rita e la Commissaria generale del Padiglione Italia, Diana Bracco, hanno chiuso l’evento.
“Le Esposizioni Universali” ha spiegato De Rita “nascono come eventi celebrativi, glorificanti dei Paesi. Quando abbiamo pensato al Padiglione Italia per l’Expo 2015 di Milano ci siamo detti che il nostro punto di forza, di innovazione e di potenza non poteva che essere l’esaltazione dello spirito contadino, quello che ha resistito alla crisi e ha riportato i giovani verso un rapporto nuovo con la terra.” “La tipicità e la filiera dei prodotti italiani” ha continuato il Presidente del Censis “rappresentano il trionfo dell’Italia a Expo Milano 2015, perché ha testimoniato una simbiosi positiva tra il territorio e il settore enogastronomico del nostro Paese.”
Diana Bracco ha concluso le riflessioni della giornata affermando che “l’Esposizione di Milano è stato un semestre importante per la storia dell’Italia, per questo dobbiamo guardare con soddisfazione al lavoro e alle scelte che hanno fatto di una ‘mission impossible’ una ‘missione compiuta’ per più di 21 milioni di visitatori. Expo Milano 2015 è stato il motore che ha dato fiducia ai giovani e senso di continuità a quei temi elaborati e condivisi in questi mesi. La nostalgia che avremo di questa Esposizione sarà una nostalgia costruttiva che non dimenticheremo soprattutto perché mai come in questa occasione è stato esaltato l’orgoglio italiano.”