Nel giorno della consegna ufficiale della Carta di Milano all’Onu scoppia il caso delle “non firme”.
Caritas, Slow food e Oxfam guidano la pattuglia di coloro che ritengono il documento troppo timidi e debole sui temi che riguardano i poveri e la tutela dei loro diritti.
Singolare che il sasso nello stagno abbia dovuto lanciarlo Caritas, in piena sintonia, peraltro, con quello che era accaduto alla vigilia di Expo, quando fu papa Francesco a dare impulso all’interesse per i temi dell’esposizione. Caritas ha fatto il suo, ma gli altri mi danno la sensazione, come si dice in gergo ciclistico, di “succhiare le ruote”. Si sono accodati e basta. A cominciare da alcuni che prima hanno strizzato l’occhio ai no-Expo e ora si mettono nella scia del successo della manifestazione.
Caritas ha scelto di esserci ad Expo ed ha le carte in regola per criticare costruttivamente. Spero che il gesto di non firmare crei le condizioni per un dibattito vero sulla Carta, assente durante Expo, necessario a partire dal primo novembre.
Per quanto mi riguarda, firmerò la carta perchè la ritengo un buon punto di partenza, ma la firma significa impegno a non farne cadere i temi più che conclusione di un cammino.
Diario di Expo del 16 ottobre – a proposito di firma della Carta di Milano
16 Ottobre 2015 di fabio pizzul
Lascia un commento