Dalle polemiche sui numeri gonfiati al “problema” delle code eccessive ai padiglioni, il dibattito su Expo si è letteralmente capovolto tra l’inizio e la fine dell’estate.
L’idea dell’apertura anticipato pare aver funzionato, anche troppo, visto che all’apertura dei padiglioni ieri c’erano già lunghe code un po’ dovunque.
Quale strategia allora adottare per evitare attese snervanti e stressanti?
Al momento l’idea della prenotazione elettronica della visita, ventilata nei giorni scorsi e già adottata dalla Svizzera (ma abbandonata dal Regno Unito) pare perdere quota. I giapponesi, che l’hanno usata nelle esposizioni passate, insistono nel sottolineare che vi hanno rinunciato perché i vantaggi erano inferiori agli svantaggi.
La soluzioni più a portata di mano sembrerebbe essere ancora l’allungamento dell’orario di visita: attualmente gli ingressi a Palazzo Italia si aprono alle 9 e si chiude alle 21.30, quasi due ore e mezza di apertura in più rispetto a giugno, vedremo se questo servirà ad evitare attese che ieri hanno raggiunto anche le tre ore e mezza.
In molti, soprattutto milanesi e lombardi, hanno atteso settembre e ottobre per visitare Expo, nella convinzione che ci sarebbero state meno code rispetto al periodo estivo. Stando a quanto accaduto in questa settimana la strategia potrebbe non essere così azzeccata. Ma attendiamo la fine ufficiale delle vacanze e l’inizio delle scuole per capirci qualcosa di più.
Il commissario Sala, dal canto suo, gongola: se i problemi di Expo sono questi…
Diario di Expo del 30 agosto – code e strategie di visita, il successo dell’Expo di agosto
30 Agosto 2015 di fabio pizzul
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