Per chi passeggia lungo il Decumano di Expo i cluster tematici rischiano di passare inosservati al cospetto delle appariscenti architetture di molti dei paesi espositori. I cluster rappresentano però una delle principali intuizioni contenutistiche di Expo Milano 2015 e sarebbe sbagliato snobbarli o sottovalutarli.
Il cluster cereali propone, ad esempio, un angolo del pane curato con sapienza creativa ed artistica dal fotografo statunitense Joel Meyerowitz.
Meyerowitz ha deciso di creare una serie di colonne per sviluppare il tema del pane. La sua idea era che queste colonne diventassero i simboli dei vari semi che cresceranno lungo il cammino che i visitatori percorreranno, visto che saranno loro a scegliere dove andare per arrivare nella Open Plaza.
L’artista ha anche realizzato dei ritratti del Pane proveniente da tutte le regioni d’Italia per creare delle colonne verticali simboliche della “base alimentare della vita”. Ha costruito uno spazio angolare nero per fotografare il pane che richiama il forno nel quale viene cotto. Questo spazio nero, ad angolo, offre una sensazione di profondità, anche se si tratta solo di uno sfondo piatto. L’illusione della profondità, vista dai tre lati della colonna, creerà una dimensione visiva aggiuntiva allo spazio complessivo della colonna triangolare. Allo stesso tempo i pani nel loro spazio possono essere visti come se fossero in un wunderkabinet, dove si può vedere una collezione di molte tipologie dello stesso oggetto.
Ogni faccia della colonna ha un approccio differente atto a mostrare il diverso carattere dei pani. La prima faccia è semplicemente il pane. La seconda faccia è la colonna “primaria” dove il pane, posizionato più in basso, poggia sulla terra toscana e quello più in alto si staglia sul cielo. La terza faccia mostra ogni pane in relazione a uno strano oggetto che lo sostiene o che interagisce con le sue forme per creare un abbinamento interessante.
L’installazione delle tre colonne sulla Plaza è stata infine utilizzata per creare una zona nella quale i visitatori possono arrivare attraverso delle strette aperture e provare allo stesso tempo l’intimità dello spazio e la vicinanza con le altre persone che sono lì. Una sensazione capace, nelle intenzioni di Meyerowitz, di evocare la vicinanza dei fili d’erba che crescono nei campi.
Insomma, lontano dalle code che in queste settimane centrali d’agosto caratterizzano i padiglioni più popolati, il cluster cereali garantisce una piccola esperienza artistica che valorizza il significato del pane nella cultura alimentare italiana.
Diario di Expo del 22 agosto – il racconto del pane nel cluster cereali
22 Agosto 2015 di fabio pizzul
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