Mangiamo sempre meno pane, ma ne buttiamo sempre di più.
In Italia il consumo quotidiano di pane è sceso a 90 grammi a testa: nel 2000 era il doppio; ai tempi della rivolta del pane repressa a cannonate da Bava Beccaris nel 1898 era dieci volte tanto.
Curioso anche scoprire che il 46 per cento degli italiani mangia il pane del giorno prima, almeno a quanto dicono i dati di Coldiretti.
«Se ne mangia meno perché è mutato il modo di fare la spesa, specie delle donne: non c’è più la casalinga che passa la mattina dal fornaio, ma la lavoratrice che rientrando va al supermercato», lo dichiara Pina Alagia, responsabile delle Donne Impresa di Coldiretti Lombardia.
«Più pancarré, meno pane fresco», conferma Francesco Castellotti di Federconsumatori: «La preferenza per la lunga conservazione vale per tutto, ma col pane è più evidente».
Mi sorge, a questo punto un dubbio: non è che si mangia meno pane anxhe perchè si acquista sempre meno pane fresco, buono e gustoso? Personalmente lo sperimento con i figli: se il pane in tavola è fresco e di qualitá è molto probabile che lo consumino volentieri.
Nonostante questa netta diminuzione, ogni anno ogni italiano getta nella spazzatura 76 kg di cibo commestibile.
I dati Coldiretti/Ixé evidenziano però anche come il 75 per cento delle famiglie faccia una spesa più accurata, il 37 abbia ridotto le quantità e il 56 riutilizzi gli avanzi.
Anche Marco Lucchini del Banco Alimentare conferma che la sensibilitá dei consumatori è aumentata. Dall’inizio di Expo il Banco Alimentare ha recuperato comunque 12 tonnellate di cibo avanzato che è stato consegnato ad associazioni che assistino i più poveri e al Refettorio Ambrosiano.
Dal pane inizierà anche la sensibilizzazione dei bambini con un manuale anti-spreco per le scuole cirato dalle Donne Impresa Coldiretti Milano-Lodi-Monza-Brianza.
L’opuscolo, che co ta una trentina di pagine, sará distribuito a partire da settembre nelle scuola e nelle fattorie didattiche lombarde.