Diario di Expo del 4 agosto – lasciarsi guidare dal vino per scoprire le bellezze d’Italia

4 Agosto 2015 di fabio pizzul

Questa mattina ho fatto una capatina ad Expo per salutare gli amici dell’Enoteca di Cormons che presentavano la loro interessantissima esperienza persso il padiglione The Watersone di Intesa San Paolo.
Padiglione ben strutturato, che coniuga immagini ad altissima definizione dei paesaggi italiani con citazioni letterarie e la presenza di un quadro di Umberto Boccioni dedicato alla Milano di inizio ‘900 e proveniente dalle Gallerie del ‘900, il museo di Intesa in pieno centro a Milano.
Dicevo dell’Enoteca di Cormons, un’iniziativa nata circa trent’anni fa nel capoluogo del Collio per coniugare la valorizzazione dei vini della zona con la promozione e la tutela del territorio. L’altissima qualità del vino si affianca alla bellezza di un territorio che offre in pochi chilometri una grande varietà di proposte ed esperienze culturali ed eno-gastronomiche. Un esempio di come territorio e produzioni agricole di alta qualità possono trasformarsi in una formidabile occasione di attrattività e qualità della vita.

A proposito di vino, vale una visita il padiglione dedicato ai vivi d’Italia su iniziativa del Mipaaf, il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestati.
Un allestimento molto curato propone una rapida storia del vino italiano attraverso i secoli, alcune suggestioni sul rapporto tra vino e musica e, al piano superiore, un repertorio di oltre 1300 vini italiani. Si possono ammirare (le etichette consentono un vero e proprio viaggio nelle diverse terre italiane) e gustare: al prezzo non popolarissimo di 10 € si può acquistare una card che dà la possibilità di fare tre assaggi tra i vini esposti. La sapiente consulenza di alcuni soci dell’Associazione Italiana Somellier guida alla scelta e alla degustazione dei tre vini. Non un semplice assaggio, ma un viaggio nel mondo del vino italiano raccontato da un somellier che porta nel cuore della terra da cui proviene il vino individuato.
Una bella idea con un allestimento molto curato (forse un po’ troppo moderno-tecnologico) che garantisce la corretta conservazione dei vini e le migliori condizioni di assaggio. Se amate il vino o siete anche solo curiosi, credo sia un posto che fa per voi.
A mio giudizio l’idea è così interessante e ben organizzata che varrebbe la pena di pensare di renderla permanente. Probabilmente non sarà possibile conservare il padiglione così com’è ora nel dopo Expo, anche perchè credo sia in una delle zone destinate allo smantellamento, ma ipotizzare la realizzazione di un luogo di esposizione e assaggio permanente dei vini italiani sarebbe sicuramente interessante.

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