Regione Lombardia, come ho già scritto, dall’inizio di luglio ha una legge sugli orti didattici e sociali. Il provvedimento fa parte di un pacchetto di leggi che come PD avevamo immaginato potesse accompagnare l’arrivo di Expo; assieme a quella sugli orti, quella sul commercio equo e solidale (approvata in aprile) e quella contro lo spreco di cibo (che dovrebbe essere approvata a metà ottobre). Proposte che abbiamo volentieri condiviso con gli altri partiti del Consiglio regionale e che offrono un contributo al dibattito che accompagna il tema di Expo, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”.
L’esperienza degli orti didattici e sociali si va diffondendo un po’ in tutta Italia, lo dimostra anche l’iniziativa sul valore dell’agricoltura sociale promossa da Coldiretti nell’ambito della settimana dedicata da Expo alla Regione Calabria.
Pietro Molinaro (Presidente di Coldiretti Calabria), Francesco Santopolo (esperto di agricoltura biologica e biodiversità) e Monsignor Vincenzo Bertolone (arcivescovo di Catanzaro e Squillace).
Agricoltura sociale. Coltivare l’orto per riscoprire il rapporto con la terra e con gli altri
Durante l’incontro sono stati presentati alcuni interessanti progetti di agricoltura sociale, tra cui la possibilità data ad alcune famiglie calabresi poco abbienti di coltivare la terra e di usufruire dei suoi frutti: “L’agricoltura ha un enorme valore sociale: in termini di sostegno alle categorie svantaggiate, di reinserimento, di inclusione, di formazione rispetto ai più giovani, di supporto al sistema scolastico, di assistenza alla fascia più anziana della popolazione”. Lo ha spiegato Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria, che ha aggiunto: “La crisi economica che stiamo vivendo con conseguenze anche devastanti sul piano sociale ci sta facendo riscoprire il peso eminentemente sociale dell’agricoltura, a partire dalla famiglia e dal sano equilibrio che occorre stabilire fra generazioni diverse, fra giovani e anziani, entrambe risorse fondamentali per il nostro futuro”.
Francesco Santopolo, esperto di agricoltura e biodiversità, ha presentato le iniziative avviate in alcune scuole elementari calabresi per valorizzare e incentivare il rapporto con la terra e con i suoi frutti senza ricorrere a pericolosi e subdoli veleni, ma utilizzando, sapientemente, gli insetti: “Abbiamo attivato tanti progetti educativi per sensibilizzare i bambini alla natura e ai suoi ritmi: orto in condotta, orto amico, le fattorie sociali e allevatori per un giorno. I bambini imparano già alle elementari che non si devono mangiare i frutti fuori stagione oppure sanno tutto sugli insetti utili in agricoltura come le coccinelle e i ditteri.
Nel corso dell’incontro che si è tenuto presso il padiglione di Coldiretti è stato anche presentato il porgetto Orto Cella della Casa Circondariale di Catanzaro: “Questo Protocollo di Intesa permetterà ai detenuti della Casa Circondariale di Catanzaro di coltivare dei prodotti della terra in una serra del carcere e poi di venderli ai cittadini. I carcerati potranno gestire l’orto riavvicinandosi così al mondo del lavoro” ha spiegato Pietro Molinaro.
Esperienze sempre più diffuse che sarebbe bene mettere in rete per poterle vedere crescere e creare una nuova cultura riguardo l’utilizzo dell’orticoltura e la sua funzione di rigenerazione urbana e sociale.
Uno dei frutti di Expo potrebbe essere proprio questo: raccogliere le buone pratiche e metterle a sistema, perché la nostra Italia, su questi temi, è molto più ricca di quello che pensiamo. Anche in aree che crediamo essere solo in preda al degrado e al sottosviluppo.