Oggi ho avuto la fortuna di incontrare ad Expo oltre 300 rappresentanti dell’Unitalsi, di cui una settantina in carrozzina.
Un bel segnale di come Expo sia davvero aperto a tutti.
Vedendo accompagnatori e disabili mi sono permesso di ricordare quante volte con l’amico, ormai scomparso, Franco Bomprezzi si era parlato della necessitá che Expo fosse davvero accessibile a tutti. La presenza dell’Unitalsi e di tante altre persone con difficoltá motorie in giro per i padiglioni dimostra che il sogno di un’esposizione senza barriere si è almeno in parte realizzato.
Mi pare poi che il valore di una visita ad Expo, al di lá di quanto si può vedere e gustare nei singoli padiglioni, sia quello di poter incontrare tante persone che scelgono di condividere un’esperienza di conoscenza collettiva e reciproca. Oltre ogni barriera e differenza.
Mi pare un bel messaggio che Expo può veicolare con efficacia.
Diario di Expo del 18 luglio – un’esperienza senza barriere per riconoscersi nelle differenze
18 Luglio 2015 di fabio pizzul
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