Da giorni, a fasi alterne, continua la polemica sul numero effettivo di visitatori di Expo.
Anche i politici milanesi non si sottraggono all’argomento.
Prima è toccato al presidente del Consiglio comunale Basilio Rizzo che, forse in deficit di visibilitá mediatica, ha messo in dubbio il successo di Expo o, quanto meno, contestato i numeri offerti dall’organizzazione a partire dalla constatazione che le strade e i mezzi pubblici non sono stati poi così affollati.
È stata poi la volta di Pierfrancesco Majorino, assessore ai Servizi sociali e candidato in pectore alle primarie. Da parte sua ha preferito rivolgersi direttamente al commissario unico Expo Beppe Sala chiedendo maggiore trasparenza sulle cifre ufficiali. In questo caso pare più un tentativo di mettere in mora un possibile avversario nella corsa alla candidatura a sindaco che una necessitá effettiva di chiarezza e trasparenza.
Ma che cosa dice ufficialmente l’organizzazione?
I biglietti veduti tramite le agenzie autorizzate sono oltre 15 milioni di biglietti, tutti coperti da contratti di vendita. Di questi quasi 8 milioni e mezzo sono i biglietti gia’ emessi e oltre 6 milioni gli accessi ai tornelli.
Expo Spa, sulla base di questi dati, parla di “successo” della manifestazione nei primi due mesi di apertura.
La societa’ di revisione Deloitte Consulting, spiegano da Expo, ha “certificato ogni singolo atto contrattuale”.
Ai quattro ingressi del sito espositivo, invece, a maggio e giugno il sistema ha registrato circa 6,1 milioni di accessi, di cui il 15% cento con biglietto serale.
Ci sono poi i numeri ufficialmente comunicati dai Paesi riguardo le visite ai loro padiglioni.
Il cluster del caffe’ ha dichiarato 2 milioni di visitatori.
Il Brasile 1 milione. Gli Stati Uniti hanno raggiunto il loro primo milione il 25 giugno; la Francia registra 18mila ingressi medi giornalieri, mentre il Padiglione Zero tra i 15mila e i 20mila visitatori al giorno.
Sono stati proposti anche i numeri dei mezzi di trasporto: la metropolitana sarebbe stata usata tra il 25 e il 30% dei visitatori; la rete ferroviaria (Trenord e Trenitalia, ma anche Italo e le linee ferroviarie straniere – francesi e svizzere in particolare) intorno al 30%; i bus privati per il 25%.
Insomma, di gente ne è arrivata parecchia.
Quanto al fatto di poter o no considerare un successo numerico Expo, i conti si faranno a tempo debito, tenendo contro di almeno tre ulteriori considerazioni:
– tradizionalmente i due mesi finali dell’Expo sono i più affollati
– da settembre torneranno le scuole
– il caldo scoraggia e il clima di settembre e ottobre dovrebbe essere più “invitante”.
Personalmente mi auguro che i conti tornino, gufare sul successo solo per poter dire “io l’avevo detto…” Non mi pare una grande strategia.
Diario di Expo dell’11 luglio – Quelli che… Danno i numeri su Expo.
11 Luglio 2015 di fabio pizzul
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