Diario di Expo del 6 luglio – il cantiere? E’ solo a metà dell’opera!

6 Luglio 2015 di fabio pizzul

Il lavoro è solo a metà. Potremo dire di aver vinto la nostra battaglia solo il 30 giugno 2016, quando saranno terminate le operazioni di smontaggio.
Sono le parole prudenti con cui il commissario all’Expo Beppe Sala ha salutato i partecipanti all’incontro, organizzato da MM, sulla gestione del cantiere che ha costruito il sito di Expo.
Sala ha sottolineato la bontà di quanto fatto fino ad ora ribadendo la necessità che non si trascuri nulla, giorno per giorno, per garantire il funzionamento di Expo.
Quanto fatto in questi mesi deve rendere orgogliosi e dimostra come sia possibile programmare e gestire un’operazione complessa senza fare e farsi sconti dal punto di vista dei controlli e delle procedure. In questo è stato molto prezioso il contributo di tutti i soggetti a diverso titolo coinvolti nell’operazione, dall’ASL all’Inail, dal Comune di Milano ai sindacati. Si è lavorato, ha sottolineato Sala, in un clima di grande collaborazione costruendo le condizioni perché ci fosse un assenso preventivo per le diverse procedure e operazioni, andando oltre l’abitudine a giudicare solo ex post quanto avveniva con conseguente rischio di intoppi e ritardi.
Una buona pratica gestionale che potrebbe diventare esemplare e deve continuare in modo rigoroso e preciso per i prossimi 120 giorni, quelli che mancano alla fine di Expo, e per i successivi sei mesi di smontaggio che nascondono forse ancora più insidie di quanto non si sia visto fin qui.
La collaborazione proficua tra i diversi soggetti è stata sottolineata anche dall’assessore al lavoro del Comune di Milano, Cristina Tajani, che ha ricordato l’impegno dell’intera amministrazione comunale, a cominciare dal corpo della polizia locale (questa mattina rappresentato dal comandante Tullio Mastrangelo). L’assessore ha ricordato come sia attivo dalla fine di aprile a Milano il Centro per la Cultura della Prevenzione nei luoghi di lavoro e di vita Il Centro, nato dall’intesa tra Comune di Milano – Direzione centrale Politiche del lavoro, sviluppo economico e Università, ASL Milano, INAIL Direzione regionale Lombardia, Direzione Territoriale del Lavoro di Milano e Vigili del Fuoco di Milano. Si tratta di un luogo in cui promuovere iniziative, stimolare il dibattito pubblico e sensibilizzare la cittadinanza sul tema della prevenzione a casa, in cantiere, in ufficio, negli spazi pubblici. Le istituzioni e le associazioni scientifiche e professionali vi sono coinvolte attivamente durante tutto il semestre di Expo, ma l’idea è anche di andare oltre per tentare di lasciare un’eredità dell’esposizione universale anche in questo campo. Proprio quello che accadde con l’Expo del 1906, quando a Milano nacque la Clinica del Lavoro Luigi Devoto, una delle prime nel suo genere a livello internazionale.
Il presidente di MM Davide Corritore ha espresso, dal canto suo, grande soddisfazione per come sono stati gestiti fin qui i lavori e ha sottolineato come si sia dimostrato che anche in Italia sia possibile programmare e realizzare cantieri secondo criteri di efficienza e managerialità che secondo alcuni apparterrebbero solo ad altri contesti culturali ed economici. Corritore si è anche tolto un sassolino dalla scarpa nel sottolineare come la programmazione di un cantiere sia molto simile al calcolo e al disegno di una parabola: ad Expo tutto è stato programmato per giungere (come è stato) puntuali al 1° maggio, ma i media hanno rappresentato un altro tipo di parabola, che non aveva molti collegamenti con ciò che stava effettivamente accadendo.
Corritore ha poi paragonato quanto si sta facendo per Expo a una grande comunità, che riesce a ottenere i suoi risultati solo grazie al contributo attivo di tutti che si sono fatti coinvolgere in un grande progetto che si concretizza in una condivisione che va ben oltre i compiti dei singoli. Un esempio, ha evidenziato Corritore, come per raggiungere grandi obiettivi si debba essere comunità capaci di condivisione e sostegno reciproco, elementi che farebbero molto comodo al nostro sistema Paese e che, ha chiosato sornione il presidente di MM, avrebbero qualcosa da dire, in queste ore convulse, anche a proposito del progetto europeo.
Da segnalare anche una battuta del commissario Sala riguardo un possibile allungamento del periodo di apertura di Expo. Sala ha detto che personalmente lo considererebbe come una follia, ma ha anche precisato che si tratta di un’ipotesi irreale soprattutto per problemi di contratti e assicurazioni. Diverso e sacrosanto è invece il ragionamento su come fa sì che il sito non venga abbandonato e possa essere utilizzato per altre iniziative in attesa della sua definitiva riconversione in che che cosa ancora, peraltro, non si sa.

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