Dietro il cibo c’è tanto lavoro e, spesso, anche tanto sfruttamento.
Se ne è parlato oggi ad Expo su iniziativa di Caritas Italiana che ha presentato i risultati del progetto “Presidio”.
Lo sfruttamento lavorativo affligge quasi 21 milioni persone nel mondo, lo dicono le stime di organizzazioni internazionali (ILO) ed europee (Eurostat) e diverse ricerche condotte anche in Italia.
Numeri che trovano conferma anche negli esiti di una ricerca condotta dalla Caritas Italiana a conclusione del primo anno di attività del progetto Presidio, l’iniziativa che opera in favore dei lavoratori stranieri irregolarmente impiegati in agricoltura, in 10 territori italiani nei quali il fenomeno appare più radicato.
Il Progetto Presidio ha permesso di far emergere la condizione di sfruttamento di ca. 1.300 lavoratori (al 31.12.2014, già aumentati fino a 2.000 in base all’ultima rilevazione di giugno 2015).
E’ la prima volta in Italia che viene raccolto un volume così significativo di informazioni su persone illegalmente impiegate, soprattutto in agricoltura, ma anche in diversi altri ambiti (costruzioni, estrazione, confezionamento prodotti alimentari).
Le nazionalità coinvolte sono numerose e trasversali ai continenti, dall’Africa con Burkina Faso, Ghana, Marocco, Tunisia, all’Europa con Romania e Bulgaria.
Comuni molte delle caratteristiche delle persone sfruttate, quasi sempre provenienti da aree rurali dei rispettivi paesi, e con un livello di istruzione medio basso, una ridotta conoscenza della lingua italiana e una ancora più scarsa consapevolezza della normativa italiana e dei diritti da questa riconosciuti.
Tra il 2010 e il 2013 le persone oggetto di sfruttamento individuate nel nostro Paese sono state 5400 e le regioni maggiormente colpite dal fenomeno, che non riguarda solo l’agricoltura, ma anche l’edilizia e il turismo, sono state l’Emilia Romagna, la Lombardia, la Toscana, la Puglia, la Campania e la Sicilia.
Il progetto Presidio in un anno ha raggiunto 1277 persone nei 10 territori che hanno visto la sua presenza. Numeri davvero significativi che ci dicono però come sia necessario un maggiore impegno su questo tema.
Diario di Expo del 2 luglio – dietro il cibo tanto sfruttamento, anche in Italia
2 Luglio 2015 di fabio pizzul
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