I No Expo sono stati associati con i violenti che hanno messo a ferro e fuoco alcune vie di Milano lo scorso Primo Maggio.
Sulla scia di quelle assurde distruzioni, il movimento che da anni sta esprimendo critiche all’esposizione universale è rimasto silente, ma ora torna ad affacciarsi qualche voce critica.
Nei giorni scorsi, a Milano, il 26 giugno allo Spazio Oberdan e il 27 al Teatro Elfo Puccini, si sono dati appuntamento, tra gli altri, il presidente del consiglio comunale di Milano Basilio Rizzo, Vittorio Agnoletto ed Emilio Molinari dell’associazione Costituzione Beni Comuni, l’europarlamentare Curzio Maltese e Anita Sonego della Sinistra per Pisapia.
Il titolo dell’evento: «Nutrire il pianeta o le multinazionali». Vi hanno partecipato anche esponenti del movimento internazionale Via Campesina, l’europarlamentare irlandese di Sinn Fein Lynn Boylan, il vescovo cileno Luis Infanti, il segretario della Fiom Maurizio Landini, padre Alex Zanotelli, il parlamentare di Syriza Fanis Kourempes, Monica Di Sisto per la campagna nazionale «Stop Ttip» e diversi europarlamentari della Sinistra Europea.
«Vogliamo che sia un ‘ubi consistam’ per tutti i critici verso Expo, un messaggio di riflessione e sollecito alla mobilitazione sui temi di Expo – ha spiegato Rizzo – per i quali non c’è attenzione. Per noi è il tentativo di dare opportunità e dignità a un giudizio su Expo che non sia fra quelli conformistici espressi dopo il primo maggio. Perché esprimere qualche dissenso verso Expo è diventata un’impresa quasi impossibile. Un pò per la delusione da parte di chi ha manifestato posizioni critiche, c’è una sorta di autocensura».
Vittorio Agnoletto ha anche preparato, assieme a Gino Marchitelli, elettricista e scrittore, e Marco Fusi, musicista e compositore, un progetto teatrale dal titolo “Te lo do io Expo…” con il quale raccontare ciò che c’è dietro Expo e le multinazionali che lo sostengono.
Per finanziare il progetto teatrale, Agnletto ha lanciato una campagna di crowdfunding, raccolta fondi condivisa su Internet. L’obiettivo è raccogliere almeno 4000 € in 90 giorni; quando ne mancano 66 la cifra raggiunta è pari a 900 €.
Qui il link alla campagna
Personalmente sono abbastanza lontano dalle tesi espresse da Agnoletto e amici, se non altro perchè ritengo Expo uno strumento da poter utilizzare anche per promuovere una riflessione su temi seri come il land grabbing, l’agricoltura sostenibile, la necessità di sostenere i piccoli agricoltori, la sostenibilità ambientale…
La presenza di varie multinazionali può certo rappresentare un pericolo di “inquinamento” del dibattito, ma rimango ottimista sul versante della possibilità di promuovere un’attenzione diffusa sul futuro del nostro pianeta e della nutrizione a livello globale.
Il futuro lo si costruisce assieme e non contro qualcuno. E’sacrosanto denunciare storture e rischi di strumentalizzazioni, non mi convince l’atteggiamento di chi stabilisce a priori che il bene stia tutto da una sola parte.
Detto questo, mi pare importante dare voce a tutti: chi critica Expo ha diritto ad esprimere e a far conoscere le sue posizioni che potrebbero essere davvero utili per rendere più efficace e credibile l’impegno che da Expo scaturirà e che trova nella Carta di Milano uno strumento importante.
Per questo mi sono impegnato a sostenere con 10 € il progetto di Agnoletto.