L’Expo nei primi giorni di giugno ha dovuto fare i conti con un anticipo di caldo estivo che ha messo a dura prova operatori e visitatori.
In questi giorni il problema è rientrato, grazie a condizioni meteto che ricordano l’estate dello scorso anno, quando di caldo se ne è visto davvero poco.
Ma è bene tornare ai problemi creati dal caldo, se non altro per prevenirne ulteriori conseguenze.
Provo a lanciare qualche suggerimento.
1. Ai tornelli di ingresso si creano lunghe code e non c’è alcun riparo dal sole che fin dalle prime ore della giornata batte impietoso. Perchè non pensare a qualche riparo, tipo tendone, vela o qualcos’altro di simile. Sarebbe un bel sollievo per chi attende in coda, soprattutto per i più anziani che già dovranno sottoporsi a lunghe camminate all’interno del sito.
2. Lungo il decumano perchè non installare qualche nebulizzatore stile quelli comparsi sulla scalinata che porta alla Madonnina piuttosto che davanti a qualche padiglione?
3. Capisco le esigenze degli sponsor, ma le belle case dell’acqua fornite da CAP andrebbero meglio segnalate. Anche se le ho già viste molto frequentate nei giorni più caldi.
4. Tra le code più lunghe c’è sicuramente da registrare quella per l’ingresso in Padiglione Italia. Perchè non pensare a una sorta di ingresso programmato? Non dico di arrivare alla precisione degli svizzeri che permettono di prenotare on line l’orario di visita, ma pensare a un ticket (stile salumieri, per intenderci) con poi un’indicazione di massima del possibile orario di ingresso permetterebbe di evitare il formarsi della lunga coda, spesso al sole e garantirebbe anche ai visitatori di ingannare l’attesa visitando qualche altro luogo lì nei pressi. Sarebbe un bel modo per ottimizzare il tempo che i visitatori passano ad Expo, visto che molti di loro ci verranno una volta sola.
Sono idee che ho raccolto anche da altri visitatori e non mi paiono impossibili da realizzare.