Autonomia per Sondrio. Una Lega timida e poco concreta.

1 Giugno 2015 di fabio pizzul

La Lega annuncia in pompa magna l’autonomia della provincia di Sondrio, ma poi si “dimentica” di presentare gli emendamenti necessari.
Come PD abbiamo avuto più coraggio con un’obiettivo: allargare a tutte le zone montane di Lombardia la possibilitá di gestire i proventi dai canoni delle derivazioni idriche (ovvero le centrali idroelettriche). Sarebbe l’occasione per promuovere concretamente lo sviluppo delle nostre montagne.

Per comprendere un po’ meglio la situazione, vi riporto un comunicato diramato nei giorni scorsi dal PD valtellinese.

Leggendo gli emendamenti, depositati ieri dal sottosegretario Parolo in Commissione Affari Istituzionali, alla Legge di riforma del Sistema delle Autonomie della Regione, in attuazione alla Legge Delrio, viene da chiederci per quanto tempo ancora i cittadini della provincia di Sondrio devono continuare ad essere presi in giro. Venerdi scorso a Chiavenna il Presidente Della Bitta, a nome dei Sindaci della provincia, ha consegnato ai vertici della Regione le proposte del territorio per un riconoscimento “VERO” della specificità montana. La consegna è avvenuta su un palco allestito appositamente per una sfilata di esponenti della Lega Nord, per enfatizzarne la presenza in Provincia di Sondrio e, non a caso insieme a Maroni, Parolo e Della Bitta, sul palco era presente anche il Segretario provinciale della Lega Nord Borromini come “sigillo di garanzia padana” (ufficialmente in veste di vice-presidente della provincia, anche se era presente lo stesso Presidente).

Quella che doveva essere la proposta fondamentale, che dava dignità all’autonomia della nostra provincia, oltre che garanzie di sviluppo, è stata ignorata: il territorio aveva chiesto, i sindaci avevano chiesto, che non venissero trasferite solo le funzioni amministrative in materia di grandi derivazioni d’acqua pubblica, compresi il rilascio delle relative autorizzazioni o concessioni, ma anche la determinazione dei canoni di concessione e soprattutto l’introito dei relativi proventi, come già avviene in altre realtà montane come la provincia di Belluno.

Negli emendamenti presentati dal sottosegretario Parolo non c’è nulla di tutto ciò. Non è stato recepito quello che il territorio unanimemente chiede, in questo modo la Regione Lombardia continuerà ad incassare i canoni idrici che spettano al nostro territorio e successivamente a trasferire alla Provincia, per il tramite di un Accordo Quadro, le risorse economiche stabilendo però, all’interno dello stesso Accordo, come spenderle. Questa è l’Autonomia della Lega Nord? Con questa proposta cosa cambia? Paradossalmente è invece una proposta penalizzante per la provincia di Sondrio perché se questi emendamenti venissero recepiti dal Consiglio Regionale, verrebbero trasferite al nostro territorio maggiori funzioni amministrative relative al Demanio Idrico sulle grandi derivazioni, con un aggravio di costi per lo svolgimento delle funzioni stesse.

Si promette la “Rivoluzione Fiscale” per la nostra Provincia con attuazione del principio secondo il quale “le risorse del territorio e le tasse pagate restano a totale disposizione della comunità che le ha generate”. Poi, nella Relazione Tecnica Finanziaria del provvedimento proposto dal sottosegretario Parolo si legge testualmente che : “La compartecipazione della Provincia di Sondrio agli introiti derivanti dalle imposte e tasse riscosse sul suo territorio saranno neutralizzate dal risparmio che si otterrà sul bilancio regionale a seguito del trasferimento delle funzioni”. Ciò significa che da una parte ti do e dall’altra ti tolgo. ?

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