Alla vigilia della discussione e del voto alla Camera sull’Italicum, la nuova legge elettorale, il segretario del PD Matteo Renzi ha preso carta e penna (si fa per dire) scrivendo ai segretari di circolo del PD di tutta Italia.
Vi riporto qui di seguito il link alla lettera.
Nel dibattito sulla legge elettorale in approvazione al Parlamento si discute molto della costituzionalità o meno di alcune delle norme più controverse quali il premio di maggioranza, i capi lista bloccati e non eletti, le soglia del 3% per ottenere rappresentanza in Parlamento, ecc. Sono sicuro che le questioni di costituzionalità saranno affrontate dopo l’approvazione della legge, quando qualcuno promuoverà il ricorso alla Corte costituzionale. Si può stare certi che sarà così, visto il punto a cui siamo giunti nel dibattito di merito sulla legge. Personalmente apprezzo le considerazioni di Valerio Onida, Presidente emerito della Corte Costituzionale, che si soffermano, tra l’altro, sulla norma che prevede il premio di maggioranza di 14 punti al partito che raggiunge il 40,01% dei voti il che significa che il restante 59,99% dei voti, che sono la maggioranza, hanno una rappresentanza ridotta al 46%. Ma a parte questo fa riflettere quanto ha scritto Ilvo Diamanti su La Repubblica del 27 aprile. Afferma Diamanti che Renzi non sta cambiando solo la legge elettorale ma anche il modello i democrazia che contrassegna il nostro Paese e che ciò comporta, di fatto anche se non formalmente, una modifica della “forma di governo”, perché conduce e induce all’elezione diretta del Presidente del Consiglio, e, insieme, al rafforzamento dei poteri dell’esecutivo a spese del legislativo. Come confermato anche da Roberto D’Alimonte su Il Sole 24ore di domenica scorsa, “capo del governo e maggioranza parlamentare saranno decisi direttamente dai cittadini.”
Personalmente resto innamorato del sistema democratico parlamentare delineato nella nostra Costituzione e sono insofferente rispetto al modello Presidenziale, non dichiarato ma implicito, sostenuto in questa legge elettorale. Come dice ancora Diamanti “L’Italicum non prevede cambiamenti sul piano costituzionale”, ma ne produrrà, sicuramente, sul piano “istituzionale”. Visto che di questo poco si parla, conviene forse riflettere ancora un po’ prima di decidere, e conviene soprattutto al PD, o meglio al PDR (Partito Di Renzi).