Il referendum lombardo sull’autonomia approda a Roma.
L’on. Daniela Gasparini ha presentato un’interpellanza ai ministeri degli Interni e degli Affari Regionali per verificare la correttezza di quanto approvato dalla maggioranza + i 5 Stelle in Consiglio regionale della Lombardia.
Nel dettaglio, l’on. Gasparini chiede al Governo di verificare se rientri nelle possibilità delle regioni il richiedere un referendum consultivo senza aver prima sentito i comuni e senza aver definito il possibile contenuto di un’intesa con il Governo secondo l’attuale articolo 116 della Costituzione. Nel caso in questione, i cittadini sarebbero chiamati ad esprimersi su una procedura (l’eventuale attivazione di un confronto con il Governo) e non su un quesito chiaro e definito.
Il relatore della risoluzione che ha approvato il referendum, il capogruppo della Lista Maroni Stefano Bruno Galli, ha già ammesso in aula durante la discussione che il quesito è generico e indeterminato, rimandando a una successiva risoluzione consiliare il dettaglio dell’eventuale confronto con Roma. E’ un po’ come chiedere ai cittadini di avere carta bianca su una questione che mantiene grandi profili di indeterminatezza riguardo le competenze che si potrebbero trattare con il Governo.
L’on. Gasparini, nella sua interpellanza, chiede anche al Governo di prendere in considerazione l’urgenza di avviare un confronto con la Lombardia per individuare particolari forme di autonomia secondo quanto previsto dalla Costituzione. Come dire: dimostriamo fin da subito che il referendum è inutile. Credo però che, pur di non perdere quest’opportunità di propaganda sul territorio con il referendum (e guadagnare così qualche mese di agibilità politica), a quel punto sarebbe Maroni a non volere il confronto.