La legge di bilancio è l’atto fondamentale di qualsiasi amministrazione. Risulta per questo ancor più imbarazzante il modo in cui il bilancio di previsione per il 2015 sta passando tra le varie commissioni del consiglio regionale.
Ecco qualche dettaglio.
La commissione sanitá non ha dato il proprio parere al bilancio perchè la maggioranza non ha saputo garantire il numero legale; Forza Italia era in riunione con la Gelmini per questioni legate al rimpasto che ha ritenuto più importante del bilancio.
Nelle altre commissioni, fatta eccezione per la VII (cultura e istruzione), si è votato senza la minima discussione e in una sola rapida seduta. Per questo il PD non ha partecipato al voto.
Un modo francamente scorretto e forzato di iniziare la discussione sul bilancio 2015 che non fa onore al Consiglio regionale, il cui parere pare essere considerato dalla Giunta alla stregua di una inutile formalità.
Giá che ci sono, vi do qualche sintetico dato sull’intero bilancio.
La Giunta ha scelto di calcare la mano sui tagli annunciati dal governo e ha compilato un bilancio che dá per scontato un taglio effettivo di 920 milioni di euro. L’impressione è che i tagli saranno meno pesanti, o comunque assorbiti in modo diverso e Maroni potrá così, dopo aver gridato al lupo al lupo contro Roma, contare su risorse aggiuntiva rispetto al bilancio approvato (vantandosi magari di averle recuperate lui…).
Veniamo al dettaglio.
I 920 milioni di euro di tagli saranno distribuiti così: 720 sulla sanitá e 200 sulle altre materie.
A questo vanno aggiunti 150 milioni di minori entrate tributarie per la stasi dell’economia.
I tagli extra sanitari andranno a colpire il TPL (trasporto pubblico locale) per 155 milioni, l’istruzione per 45 e il sociale per 25.
A tutto questo c’è da aggiungere un’altra inaccettabile forzatura. L’assessore alla protezione civile Bordonali ha inviato nei giorni scorsi una lettera a vari comuni lombardi annunciando la revoca dei contributi regionali per le opere sul dissesto idrogeologico. Un intervento assurdo e ingiustificato, visto che i fondi erano stati assegnati sul bilancio 2014 e i tagli, usati come giustificazione della revoca, saranno eventualmente applicati al 2015.
La polemica politica con Roma e con i tagli ipotizzati dal governo è legittima, l’utilizzo di atti istituzionali in chiave polemica e per pura polemica politica è davvero fuori luogo.