Tra le tante iniziative in cantiere per Expo, mi fa piacere segnalarne una che ha come coordinatore Guido Meregalli, che da anni, nel tempo libero, si diletta di proporre musical e spettacoli teatrali dedicati a temi e personaggi che possono far riflettere.
In vista di Expo, come dicevo, Guido ed altri autori stanno preparando un testo musicale ispirato alla vicenda di don Vittorio con l’obiettivo di far riflettere su quelli che potremmo definire gli squilibri alimentari del pianeta.
La compagnia sta cercando collaborazioni, sostegni e attori (soprattutto di colore). Il tutto si basa sul volontariato.
Mi pare una scommessa da sostenere e, per questo, rilancio una lettera/appello dell’amico Guido Meregalli per completare cast e progetto.
Fate girare la voce.
Ciao,
insieme ad altri amici e autori, sto lavorando a un copione di teatro musicale, con l’idea di offrire – nei sei mesi dell’expo – un contributo di divertimento e di riflessione che riesca anche nell’impresa di far risuonare temi ed accenti – attorno al cibo e alla nutrizione – che l’EXPO toccherà temo solo marginalmente. Parlo dei problemi di chi non ha cibo e di un sistema – quello in cui viviamo – che consente a metà del mondo di affliggersi perché mangia troppo e all’altra metà di morire perché mangia troppo poco. Concretamente, lo spettacolo ruota intorno alla figura di don Vittorione Pastori, ex ristoratore varesino che negli anni settanta, al seguito del Vescovo di Piacenza mons. Manfredini (a sua volta ex parroco a Varese), conosce il Karamoja (Uganda), pianta tutto, e tanto fa da salvare letteralmente un intero popolo. Da lì, programmi di aiuto e progetti di sviluppo che continuano ancora oggi e si sono estesi ad altre nazioni africane (cfr. i siti di Africa Mission e di Cooperazione e Sviluppo). Lo stile di don Vittorio è stato anche criticato, ma chi come me ha potuto vedere con i propri occhi l’opera realizzata in Uganda può solo accostarsi con stima enorme alla figura di don Vittorio.Il copione in verità parla solo indirettamente della figura di don Vittorione (non se ne vuole fare l’agiografia) e mette invece in scena la vicenda di due fratelli ugandesi che si cercano reciprocamente in Italia e in Africa, tra fatiche e opportunità, musiche e danze, pianure e savane. Si toccano così altri temi: l’immigrazione, lo sfruttamento, il confronto tra modi di vivere e di pensare, il ruolo ambiguo dei paesi sviluppati nel sostenere i paesi in via di sviluppo…. Parrebbe materia per uno spettacolo serioso e impegnativo, perfino un po’ retorico, e invece stiamo cercando di farne una commedia musicale, dai toni evidentemente anche seri, ma sempre abbastanza fresca, densa di colpi di scena, capace di raggiungere un pubblico di ogni età e cultura.
Ce n’è per tutti: cantare, suonare, ballare, recitare, scene, luci, costumi, trucchi, trovarobe, pubblicità, organizzazione, sponsor, finanze, ecc. ecc. Le prove inizieranno a ottobre a Monza, inizialmente una volta alla settimana. Poi vedremo… Se sei interessato, scrivimi all’indirizzo spettacolo.expo@gmail.com
con i tuoi dati e dammi un’idea di cosa saresti disponibile a fare.In secondo luogo, ti scrivo perché il copione – lo avrai già intuito – ha almeno una caratteristica che lo rende diverso dal solito e di non facile realizzazione: richiede la presenza in scena di circa venti attori/attrici di colore. Sulla strada abbiamo già incontrato il sostegno e l’incoraggiamento della Caritas decanale, delle parrocchie monzesi e di diverse cooperative di accoglienza, ma pur collaborando stiamo facendo fatica a trovare tutte le disponibilità che servono. In particolare, questo tipo di disponibilità. Ciò che ti chiedo è un aiuto semplice ma concreto: se conosci persone di colore (bambini, giovani, adulti, uomini e donne) che potrebbero essere interessati a questo progetto, non esitare a parlare loro di questo progetto, invitandole, se interessate, a mandare una mail sempre all’indirizzo spettacolo.expo@gmail.com
e sempre indicando nome e cognome, età, recapiti e ruoli per cui si rendono disponibili (recitare, cantare, danza, regia, trovarobe, ecc.).Tieni conto che parliamo di disponibilità inevitabilmente (ma anche profeticamente) gratuite. Difficile che il nostro budget (al momento inesistente) possa crescere fino a garantire anche solo il rimborso spese. Però ci vogliamo provare, almeno per il rimborso spese! Per dirla tutta, in questo momento non abbiamo nemmeno la certezza assoluta di riuscire a realizzare lo spettacolo: la riuscita dipende proprio dalla possibilità di incontrare amici e amiche di colore. Speriamo allora che le risposte arrivino, e che arrivino entro metà settembre, così da poterci organizzare al meglio. Inizieremo con una convocazione generale a fine settembre e poi da cosa nascerà cosa…!
Se penso allo spettacolo che siamo riusciti a mettere in piedi, e poi leggo questo articolo in cui si dice che la sua messa in moto non era nemmeno sicura dico: Siamo stati grandi, tutti!