Città metropolitana e partecipazione

13 Giugno 2014 di fabio pizzul

Mercoledì scorso al Pirellone ci siamo confrontati su come la costituenda Città metropolitana di Milano possa partire con il piede giusto anche sul fronte della partecipazione. C’è la sensazione che i cittadini di Milano e provincia non abbiano ancora colto l’importanza del passaggio alla nuova forma amministrativa. Da un lato c’è chi si sente già metropolitano e considera i confini comunali come piccoli dettagli, dall’altro chi considera un duro colpo il superamento degli attuali confini amministrativi.
Vi riporto alcuni sintetici appunti della discussione tenuta mercoledì. Per lasciarne traccia, ma anche per fissare alcune questioni da affrontare.
Sono poco più che titoli di possibili riflessione che, forse, potrebbe valer la pena di sviluppare.

Elementi chiave da cui partire sono i concetti di
Innovazione
Partecipazione
Condivisione
Adeguatamente supportati da strumenti informatici e di comunicazione possono suscitare interessanti percorsi di coinvolgimento.

Nel percorso statutario della città metropolitana devono entrare processi partecipativi e di deliberazione partecipata.

Sviluppare la funzione progettuale più che normativa e procedurale della cittá metropolitana

Sullo spreco di cibo perchè non pensare a strutture decentrate per la preparazione del cibo per soggetti diversi su territori contigui?

Amsa potrebbe mettere a sistema la gestione della manutenzione del verde nell’ottica di produrre compost da distribuire in modo diffuso, incentivando la virtuositá anzichè spingendo sulla dimensione sanzionatoria

Mattere a sistema servizi e infrastrutture (es. farmacie) per ottimizzare costi e/o fornire qualitá migliore

Lo Statuto deve prescindere dagli interessi concreti e contingenti e pensare davvero al vantaggio dei cittadini

Da parte dei sindaci c’è grande voglia di capire, non certo sospetto o diffidenza L’idea è di cogliere l’opportunitá

C’è grande preoccupazione da parte di Milano che non pare aver capito che cosa c’è in ballo (con un Pisapia che ha giá troppi problemi sulle sue spalle per occuparsi anche di Città Metropolitana)

Gli imprenditori paiono molti passi avanti rispetto alle istituzioni (cfr intervento Rocca ad assemblea Assolombarda)

Che fa Regione Lombardia? Come intende muoversi?

La relazione con altri enti è necessaria e imprescindibile

Tema della cultura e dei servizi da affrontare seriamente allargando le funzioni che giá i sindaci hanno imparato a condividere con i piani di zona e altre forme di collaborazione

I cittadini non sanno ancora nulla, questo è il nodo per provare suscitare una qualsiasi forma di partecipazione

Inserire nello statuto una fettina e una funzione per la democrazia deliberativa per evitare una verticalizzazione dell’istituzione e la dispersione delle risorse disponibili

Cittadinanza attiva come chiave importante per interventi pubblici a costo contenuto e responsabilizzazione diffusa

Se non c’è chi si fa cura di diffondere i processi partecipativi questi non accadono

In tutti i ragionamenti in atto pare mancare il Terzo Settore e la sua capacitá di concretezza

Serve costruire una “narrazione” della Città metropolitana per raccontare ai cittadini quello che potrebbe accadere e quali vantaggi potrebbero derivarne

Perchè non portare su liquid-feedback il dibattito sullo statuto della cittá metropolitana?

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