Anche le amministrative sorridono al PD. Con qualche situazione da consolidare nel ballottaggio e qualche delusione.
Resta la grande responsabilità che i nuovi amministratori devono assumersi per favorire quel ridisegno della pubblica amministrazione che la legge Del Rio ha tracciato, ma che ha bisogno ora di tutto l’impegno possibile da parte di chi presidia i territori. Imperativo categorico è quello di superare particolarismi e conservatorismi per riavvicinare cittadini e istituzioni e mettere in circolo tutte le risorse possibili, pubbliche ne private, a vantaggio delle comunità locali.
Qualche cenno ai risultati con un grande grazie a tutti per lo straordinario impegno profuso.
Mi limito, ovviamente, alla Lombardia, con un’attenzione particolare al milanese.
Ancora in questione i comuni capoluogo, con Cremona e Bergamo che indicano un netto vantaggio del centro sinistra grazie a Galimberti e Gori, e Pavia che costringe il pronosticatissimo rottamatore di Forza Italia Cattaneo al ballottaggio.
Delusione a Morbegno, almeno per me che sostenevo il candidato sindaco di centro sinistra Paolo Ronconi che ha mancato di poco l’obiettivo.
Delusione anche a Trezzo d’Adda, dove si conferma sindaco il ruvido leghista Villa.
Per il resto, nel milanese, vittorie a nastro del centrosinistra con poche eccezioni (vedi, putroppo Vignate) e qualche situazione da chiarire con il ballottaggio (penso a Rozzano, Novate – per pochi voti -, Paderno Dugnano, Cesano Boscone, Trezzano sul Naviglio, solo per citare alcuni grossi comuni).
Tantissime e nettissime le conferme degli amministratori uscenti, a testimonianza della buona amministrazione resa nello scorso mandato.
La sfida che si apre ora, oltre al ballottaggio, è quella della costruzione della Città metropolitana. Le premesse per un buon cammino di sono tutte, anche perché l’unico partito che ci sta seriamente lavorando da anni è il Partito Democratico e il riscontro delle urne gli dà una spinta decisiva.