La vicenda degli espropri dei terreni utilizzati per la costruzione della Tangenziale Est Esterna di Milano si sta trascinando da mesi senza che i cittadini e le imprese interessate abbiano potuto vedere liquidate le cifre che spettano loro. Martedì in consiglio regionale si è discussa una mozione che invita la Giunta a sollecitare una soluzione della questione.
Vi riporto il testo scritto del mio intervento in aula.
E’ una vicenda, questa, davvero che lascia molto amaro in bocca e che ci obbliga a una riflessione. Spesso noi ci chiediamo come mai i cittadini si allontanano dalle istituzioni; eventi come questo, purtroppo, non fanno altro che suffragare tutto quel malcontento, tutta quella distanza che dai cittadini c’è nei confronti di istituzioni come quella che noi rappresentiamo, perché effettivamente, e molto hanno già detto i colleghi, pensare a dei cittadini che, a fronte di un sacrificio a cui sono chiamati, vengono fatti oggetto di una promessa che poi con il passare del tempo non si vede mantenuta, davvero getta un’ombra assolutamente inaccettabile sulle intere istituzioni.
Poi, che la responsabilità sia di chi non va a concludere il protocollo, piuttosto che di chi non ha seguito adeguatamente l’iter che poteva portare a questo accordo, agli occhi dei cittadini davvero importa poco. Noi possiamo e dobbiamo giustamente fare dei distinguo, però alla fine il messaggio che arriva alla collettività lombarda e ai singoli cittadini è un messaggio francamente devastante dal punto di vista della credibilità delle istituzioni.
Se a questo aggiungiamo anche che su un’opera come T.E.E.M. si vanno davvero addensando anche ulteriori nubi riguardo alla realizzazione delle opere compensative e delle opere collegate, c’è infatti il rischio che i fondi a disposizione bastino a malapena per fare il nastro di asfalto e i servizi ad esso collegati, capite come sulle comunità locali piombino ulteriori dubbi, ulteriori malumori nei confronti di chi concretamente ha progettato e ha poi portato a termine anche l’accordo.
Anche perché, guardate, se a prezzo, appunto, di tutta una serie di complesse trattative si è arrivati a definire una compatibilità con il territorio di queste opere, poi questa compatibilità sia a livello di espropri, sia a livello di opere di compensazione, non viene raggiunta, c’è da dichiarare una sorta di fallimento del progetto in quanto tale.
Per carità, è giusto che l’opera vada a buon fine, però anche tutto ciò che era connesso a quest’opera fa parte dell’opera stessa e non può essere derubricato come se fosse stato un contentino promesso e poi in qualche maniera non più portato a termine.
Aggiungiamo il fatto che quel territorio subisce già per l’opera stessa una ferita non indifferente: dieci milioni di metri quadrati di aree agricole e centocinquanta tra allevamenti e aziende che sono stati, di fatto, colpiti duramente da un’opera come questa, e se anche le promesse a livello di indennizzi e a livello di compensazioni e mitigazioni del territorio non vengono portate a buon fine, davvero è il caso di dire che stiamo facendo di tutto perché i cittadini di quel territorio guardino alle Istituzioni nel complesso con una sfiducia crescente.
E allora, annunciando il voto favorevole del Partito Democratico a questa mozione, io aggiungo un’ultima cosa. Mi auguro che l’Assessore possa cogliere appieno quello che è il messaggio politico e il mandato che gli arriverà da quest’aula…
PRESIDENTE
Scusi, Consigliere Pizzul. Invito l’aula a fare silenzio e a sciogliere i capannelli. Grazie.
PIZZUL Fabio
Il mandato politico forte, che è quello di recuperare una credibilità per l’istituzione andando davvero a fare il possibile per la sottoscrizione dell’accordo, ma a portare tutto il peso di quest’aula e l’autorevolezza della Giunta di Regione Lombardia presso i soggetti che sono tenuti a rispettare gli accordi presi con il territorio e con i cittadini.
Certo, non sarà l’Assessore a poter firmare concretamente il protocollo, però la richiesta che faccio in maniera pressante è che si porti tutto il peso politico e che si faccia capire che c’è la voglia, da parte di questa istituzione, di riavvicinarsi ai cittadini.
In caso contrario, se si dovesse protrarre una situazione di questo tipo, sarebbe davvero difficile per tutti noi andare su quei territori a raccontare ai cittadini che ci stiamo davvero occupando di loro. Vi ringrazio.