A margine della seduta di Consiglio regionale di ieri il consigliere leghista Angelo Ciocca, evidentemente più impegnato nella campagna elettorale per le europee che nella difesa della dignità dell’istituzione regionale, ha messo in scena una colorata protesta con cui accusava il premier Renzi di promuovere il “Made in Cina”. Spero che Ciocca sia però prima in grado di cambiare le abitudini della Lega, perché dietro i proclami di difesa delle produzioni milanesi e lombarde…
… il suo collega di partito, allora responsabile del turismo e del brand Milano, Alessandro Morelli nascondeva ben altro.
Il logo delle magliette e degli altri prodotti proposti era quello ufficiale della città Milano, con la promessa di “design 100% made in Milan”, ma guardando l’etichetta si scopriva che la t-shirt era “Made in Bangladesh”, la felpa “Made in Cambogia” e le palline di Natale provenivano dalla Cina.
I veri capostipiti della promozione del “Made in Cina” sul territorio milanese e lombardo sono quindi da ricercare sotto il sole delle Alpi.