Il governo, come ho già avuto modo di raccontarvi, ha fatto slittare il termine per la chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari al 2015. Si tratta dell’ennesimo rinvio su un tema molto delicato che vede in evidente difficoltà anche le regioni, chiamate a costruire l’alternativa agli OPG con comunità residenziali (Rems) e potenziamento dei servizi territoriali. Anche in Lombardia i problemi non mancano e le associazioni sono in forte allarme.
Entro il prossimo 15 maggio le regioni sono chiamate a inviare a Roma le eventuali modifiche al proprio piano di superamento degli OPG, ma da Palazzo Lombardia non si hanno notizie.
Il limite più evidente del piano lombardo (che ha già avuto diverse osservazioni da parte del Ministero) è il fatto che si intenda puntare solo sulle comunità residenziali, senza fare nulla per potenziare quella che dovrebbe essere la parte più importante della strategia, ovvero il potenziamento dei servizi territoriali.
Negli anni in Lombardia la psichiatria è andata sempre più “ospedalizzandosi”, staccandosi in modo evidente e problematico dalla rete sociale di sostegno alla malattia mentale.
Di superamento degli OPG ha parlato recentemente anche la Commissione Sanità del Senato con la presentazione di vari emendamenti che ribadiscono la necessità di andare oltre gli ospedali psichiatrici giudiziari grazie a una rete reale tra future comunità residenziali e servizi territoriali.
Dalle associazioni, molte delle quali riunite nel cartello “Stop OPG”, giunge in questi giorni una nuova richiesta di poter aprire un confronto con la Giunta su questi temi. Anche perché il 15 maggio incombe.