“Siamo qui a tentare una rivoluzione” con queste parole il presidente della Fondazione Cariplo Giuseppe Guzzetti ha aperto l’incontro di presentazione del nuovo bando per il welfare di comunità e l’innovazione sociale.
La sfida lanciata dalla Fondazione, che per questo mette a disposizione 10 milioni di euro, è quella di mettere in moto un nuovo welfare di comunità che possa integrare il welfare statale e farci uscire dal fatalismo rassegnato di chi si limita a dire “non ci sono più soldi”.
Verranno vagliate le idee migliori che giungeranno dal territorio lombardi per poi garantire servizi di progettazione e di fundraising con l’obiettivo di dar vita a una grande laboratorio di progettazione del nuovo welfare.
“Welfare in azione” è un progetto nato nell’ambito della Commissione Area Servizi alla Persona della Fondazione Cariplo con l’intento di promuovere una comunità in cui tutti si sentano responsabili e provino a confrontarsi sui modi per leggere i bisogni, condividere le soluzioni e dar vita a nuove forme di sostegno e accompagnamento.
“Siamo di fronte” ha affermato il ricercatore del Cergas Bocconi Giovanni Fosti “a un enorme problema di individualizzazione dei problemi sociali”, c’è troppa enfasi sull’erogazione di prestazioni e poca capacità di promuovere reali cammini di sostegno delle persone. Le risorse per garantire agli individui tutte le prestazioni richieste ormai non ci sono più, bisogna cambiare paradigma e attivare risorse condivise all’insegna dei legami tra le persone. Fosti ha offerto anche qualche esemplificazione concreta, solo apparentemente banale: una giovane mamma che vuole tornare al lavoro non può permettersi di sostenere la spesa per un asilo nido, al contrario potrebbe utilizzare qualche ora della signore che dà una mano a sua suocera in casa, creando così le condizioni per una condivisione sostenibile di un servizio che serve a entrambe. “Confrontarsi individualmente con i problemi” ha concluso Fosti “non è la soluzione”. Soprattutto in un momento di scarsità di risorse.
Mauro Magatti, sociologo dell’Università Cattolica, ha voluto invece fornire alcune chiavi con cui leggere le proposte che Fondazione Cariplo rivolge a enti locali e organizzazioni sociali. Tre le parole scelte da Magatti: innovazione, alleanza e patrimonio. E’ possibile suscitare energie nuove nei territorio solo se si è in grado di creare alleanze tra i diversi soggetti che lì abitano per leggere le domande e individuare le priorità su cui intervenire. “Abbiamo abitato un Paese che si è incamminato sulla strada del declino” ha chiosato Magatti “per fermarlo bisogna mettersi insieme e attingere al patrimonio di cui sono ancora ricche le nostre comunità”. Il welfare non può essere considerato solo come un costo, è piuttosto un investimento per chi è capace di creare innovazione e alleanze territoriali.
I bandi sociali della Fondazione Cariplo per il 2014 nascono in questo contesto.
Entro il 30 maggio i soggetti interessati possono inviare le idee progettuali.
Entro fine giugno la Fondazione selezionerà le idee migliori.
Tra luglio e novembre le idee prescelte saranno accompagnate nella costruzione concreta di un progetto triennale.
Entro dicembre verranno selezionati in via definitiva i progetti con migliori studi di fattibilità che beneficeranno di un accompagnamento finanziario per i tre anni successivi.
Fare una rivoluzione per il nuovo welfare
1 Aprile 2014 di fabio pizzul
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