Giovedì scorso in commissione VII, assieme agli altri colleghi del PD ho chiesto chiarimenti ai dirigenti dell’assessorato alla formazione riguardo le assurde vicende legate al click day per il bando “Generazione web”, sottolineando come la procedura dell’assegnazione dei fondi a sportello attraverso una corsa alla registrazione tramite Internet sia poco chiara, inefficiente e assolutamente non trasparente. Nella stessa giornata di giovedì si è aperta la procedura per la richiesta dei fondi europei sulla “Learning week”. E i problemi si sono ripetuti, anche con maggiore evidenza.
La procedura del click day va resa più efficiente o cambiata!
Riporto, a conferma dei disagi, un messaggio postato su Facebook da Marco Mori, che ha partecipato alla riunione di presentazione della Learning week per conto dell’Università Statale di Milano:
“Uscire da riunione Regione Lombardia “dote learning week” (a cui partecipo come università di milano) dopo che tra il lusco e il brusco in 24 ore RL ha pubblicato criteri di registrazione su burl martedi e aperto registrazioni GEFO ieri Alle 12 favorendo così solo quelli che sono riusciti a recuperare a tempo di record dati incredibili e infiniti di decine di utenti stranamente già informati (criterio dote dell’utente che sceglie il percorso) e richiedere DOTI x 4 milioni di euro in 6 ore. Impossibile e impraticabile. Misteri della giunta maroni…. Dopo aver sentito operatori inferociti e incazzati neri ho fatto il mio intervento di denuncia dicendo chiaramente che devono rettificare agli errori e scorrettezze e inadempienze e che comunque io rimanderò all’ufficio legale dell’Ateneo. i dirigenti della Cultura di regione Lombardia, dopo show indecente di due assessori hanno detto: la riunione finisce qua e sono scappati tra le nostre urla. Datemi del grillino, del rompiscatole, del fomentatore, ma sta storia delle DOTI, che sono soldi della UE, che finiscono non di sa in che modo deve finire.”
Marco Mori ha ragione da vendere.
Nei prossimi giorni chiederemo spiegazioni agli assessori.
Non è possibile nascondersi dietro procedure informatiche solo per non assumersi la responsabilità di essere trasparenti e di fare scelte utili per il sistema formativo e professionale lombardo. Si dice sempre che è finito il tempo dei fondi distribuiti a pioggia e che è il momento di promuovere progetti innovativi e di qualità. La realtà e ben diversa e ci parla di scarsissima trasparenza e di potenziali zone d’ombra in cui qualcuno potrebbe continuare ad essere più uguale degli altri.
I modi sono cambiati ma la sostanza non cambia, è un vecchio vizio di Regione Lombardia quello di assegnare i fondi a sportello senza alcuna analisi dei progetti da finanziare, ma spesso fermandosi alla rispondenza degli operatori a “determinati” criteri.
Adesso viene fatto on line, in passato le file notturne fuori dall’Assesorato di via Soderini fatte spesso da figli/ parenti dei funzionari della Regione per conto di ” operatori amici” erano la norma, con episodi anche umoristici.
Andrebbe unita questa notizia a quella di pochi giorni fa che riportava l’inchiesta sugli ennesimi corsi fantasma in provincia di Varese.Credo che l’una procedura porti facilmente a quel tipo di risultato. Posso poi azzardare che tra gli operatori ” ben informati” vi sia qualche Ente vicino a CL o qualche scatola vuota di verde dipinta…possono essere mie malignità ma in passato questo accadeva e non ho visto grandi cambiamenti.