Poco più di un anno fa Maroni prometteva la macroregione e una montagna di soldi per la Lombardia, mentre oggi la sua maggioranza, peraltro zoppa, si concentra sull’obiettivo di ottenere per via referendaria l’abolizione della legge Merlin. Serve una normativa che aggiorni quella legge, puntando a stroncare lo sfruttamento e la tratta delle donne, ma non è con il referendum che si può risolvere il problema. La consultazione popolare potrebbe al massimo lasciare un vuoto normativo, e non favorirebbe di certo un serio dibattito sul fenomeno.
Lega, Lista Maroni, Forza Italia, Fratelli d’Italia, Partito Pensionati e Movimento 5 Stelle in Commissione II hanno votato a favore della richiesta di referendum per l’abolizione della legge Merlin. Contrari noi del Pd, Patto Civico e NCD. Secondo i piani della Lega, serve ancora il voto di 4 assemblee regionali, secondo la Costituzione, infatti, cinque Consigli regionali possono chiedere l’indizione di un referendum.
È singolare, comunque, che per far passare il provvedimento la Lega abbia dovuto contare sulla stampella del Movimento 5 Stelle, visto che il Nuovo Centro Destra si è pronunciato contro il referendum nel metodo e nel merito.
Dalla Lombardia l’idea un referendum contro la Legge Merlin
12 Marzo 2014 di fabio pizzul
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