La cooperazione agricola, anche in tempo di crisi, è strumento prezioso per il rilancio produttivo di un settore che sembra conoscere meno crisi degli altri e offre un contributo importante per il presidio del territorio rurale, soprattutto in ambito montano.
Esistono molte cooperative di lunga tradizione e il dato più significativo è la qualità della loro produzione e la loro presenza nei prodotti a Denominazione di Origine con forte vocazione all’export: il 56% della produzione di Grana Padano e il 90% di Parmigiano vengono ottenuti in cooperativa, oltre ad altri importanti formaggi con il Montasio, l’Asagio e il Provolone Val Padana. Ma lo stesso discorso potrebbe essere fatto per altri settori, non ultimo quello viti-vinicolo.
Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato martedì scorso una piccola modifica al testo unico dell’agricoltura (che risale al 2008) introducendo tra le priorità del settore proprio la promozione della cooperazione.
Un piccolo segnale, se volete per il momento poco più che simbolico, per incrementare un’associazionismo agricolo che può dare un significativo contributo alla ripresa occupazionale e produttiva.
I dettagli del provvedimento e la sintesi del dibattito in aula