Quest’estate, dopo aver accompagnato i figli a passeggiare tra gli alberi al piano di Rancio, mi sono concesso una breve sosta al Ghisallo. A una breve visita al santuario per un pensiero ai grandi del ciclismo i cui cimeli sono stati raccolti in onore della Beata Vergine nella piccola cappellina, avrei voluto far seguire una puntatina al vicino museo, ma mi stupii nel vederlo chiuso e feci qualche cosiderazione in ordine ai ridotti orari di possibile visita.
Ora scopriamo che la prospettiva del museo è la chiusura, vista la totale mancanza di fondi.
Con alcuni colleghi ho già presentato un’interrogazione urgente all’assessore Rossi per sollecitare un suo intervento: il museo del ciclismo non deve chiudere!
Un imperativa categorico anche per Regione Lombardia, se pensate che nel 2005 è stato promosso proprio dalla Giunta regionale un Accordo di Programma per il rilancio del museo con tanto di contributo regionale di 1 milione e 95 mila euro.
Parliamo tanto di marketing territoriale e poi scivoliamo su quelle che possono a buon diritto essere considerate le eccellenze del territorio. La Madonna del Ghisallo è tappa obbligata per chiunque sia appassionato di ciclismo: avere un museo e terlo chiuso è pura follia.
Sarebbe poi interessante anche capire come sono stati utilizzati i fondi messi a disposizione, visto che oltre al milioncino regionale ce n’era un altro della Fondazione Cariplo e qualche altra decina di altri soggetti.
Non facciamo chiudere il Museo del Ghisallo
31 Ottobre 2013 di fabio pizzul
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