Sabato i circoli di Milano e provincia saranno chiamati a discutere sul futuro del PD metropolitano e a votare per scegliere i coordinatori di circolo e il segretario provinciale.
Un appuntamento importante, al di là di quello che sarà l’esito elettorale, per rilanciare l’azione del Pd in vista di appuntamenti importanti come l’Expo e la Città metropolitana.
Come molti di voi sapranno, ho scelto di appoggiare la candidatura di Pietro Bussolati.
La mia decisione non nasce da un giudizio sulle persone. Se così fosse, proporrei di tirare a sorte il segretario tra i quattro candidati, perché sono convinto che tutti meriterebbero e saprebbero ricoprire al meglio quel ruolo.
La scelta di Bussolati deriva da una valutazione su quello che è il segnale che serve in questo momento al Pd milanese: una conferma della volontà di rinnovamento e innovazione, un cambio generazionale non solo dichiarato e la voglia di sperimentare una gestione più fresca e aperta del partito. Non che le Arianne e David non possano garantire questi obiettivi, ma mi pare che la storia, il modo di operare e lo stile di Pietro diano maggiori garanzie in questo senso.
Mi permetto, inoltre, di proporre due approfondimenti in chiave di contributo al dibattito congressuale.
Il primo arriva dalla zona della Martesana e rappresenta il condensato dell’esperienza di lavoro comune fatto dai circoli negli ultimi anni. Mi pare un bell’esempio di come si possa costruire una rappresentanza territoriale capace di guardare al futuro.
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Il secondo è frutto di una mia riflessione sulla situazione politica della grande Milano, con qualche proposta concreta sulla vita del PD.
RIPENSARE IN GRANDE MILANO