Oggi si celebra la Giornata Mondiale dell’Alimentazione, indetta dalla FAO.
Il tema scelto per il 2013 è “La salute dell’uomo dipende da sistemi alimentari sani”.
Per non sprecare l’occasione, il PD lombardo ha programmato proprio in questi giorni cinque appuntamenti sul territorio per discutere di agricoltura e alimentazione in ottica Expo.
Questa mattina si è svolto l’appuntamento milanese, alla presenza del professor Paolo Corvo, docente dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo (CN), Emilio Genovesi, del Comitato Scientifico Expo del Comune di Milano, e Fabrizio Santantonio responsabile politiche agricole del Pd lombardo.
Qui la brochure della Giornata Mondiale dell’Alimentazione
Qui il filmato ufficiale della giornata
Qui la registrazione video del convegno
Rimando i più curiosi e appassionati alla registrazione integrale dell’evento. Vi assicuro che i tre interventi sono molto interessanti per avere un quadro dei problemi dell’agricoltura lombarda (Santantonio), un’interessante carrellata sul rapporto tra cibo e cultura milanese (Corvo) e per capire a che punto è il cammino verso Expo con numerosi dettagli sui padiglioni espositivi (Genovesi).
Per quanto mi riguarda, mi limito a enucleare alcuni punti da sciogliere per far sì che il rapporto tra alimentazione e territorio ci consenta di sfruttare davvero l’occasione Expo:
– esistono molte realtà che stanno lavorando su Expo e che hanno bisogno di essere messe in rete e valorizzate per garantire una preparazione davvero coordinata e comune all’evento, soprattutto sul tema prescelto
– Milano e la Lombardia hanno un’agricoltura diffusa e sempre più innovativa, anche questa va valorizzata, comunicata e inserita in sistemi distributivi che la portino sulle tavole dei milanesi
– i ragionamenti degli addetti ai lavori e degli esperti devono incrociarsi con la vita quotidiana dei milanesi, solo così si potrà “scaldare” il loro cuore su Expo che al momento viene letto quasi come una scocciatura (gli Expo days sono stati una buona esercitazione, ma bisogna fare di più)
Regione Lombardia mi pare un po’ ferma su due punti che dovrebbero vederla protagonista: la messa in rete di tutte le iniziative dei diversi territori lombardi per Expo e la guida del processo di costruzione di confronto sui contenuti. A Milano arriveranno nel 2015 140 capi di stato disposti a confrontarsi sui temi del cibo in tutte le sue declinazioni: la Lombardia può e deve proporsi come riferimento importante in materia. E non solo per promuovere il made in Lombardy o i propri prodotti tipici. Chi viene a Milano per Expo deve essere condotto per mano ad apprezzare le terrazze retiche valtellinesi, la Franciacorta o l’Oltrepò per la produzione vitivinicola, il parco del Ticino per il valore ambientale, le abbazie e il pardo Sud Milano per l’agricoltura come sviluppo del territorio, la bassa lodigiana per l’industria di trasformazione del latte… L’elenco potrebbe essere lunghissimo e riservare a tutti voi molte sorprese, le stesse che dobbiamo garantire ai milioni di visitatori che ci raggiungeranno per Expo.
Non dubito che la regione stia lavorando, ma nelle segrete stanze degli assessorati. Sarebbe più utile un cammino di coinvolgimento dell’intera istituzione regionale: Expo non deve trasformarsi in un bel palcoscenico per Maroni e la sua Giunta, è un’occasione troppo importante perché non si chiami tutti a collaborare.
Chiudo con una proposta pratica: da Expo potrebbe nascere un Protocollo di Milano sull’alimentazione, iniziativa che potrebbe candidare la nostra città a diventare punto di riferimento mondiale del settore.