Se la cultura diventa uno strumento di polemica politica

4 Ottobre 2013 di fabio pizzul

Vi avviso subito: il contenuto di questo post rischia di essere prolisso e noioso.
L’argomento forse no.
Riguarda le polemiche esplose sul presunto scippo del Forum dell’Unesco a Monza e sul conseguente regalo a Renzi.
Mi pare utile riproporre ampi stralci del dibattito alla Camera. SE non altro come documentazione.
Chi avrà la pazienza di leggere, penso potrà capire come spesso le polemiche sono strumentali e basate sul nulla o quasi.
Al termine (evidenziato come citazione) potete anche leggere il testo di un ordine del giorno sul tema presentato dal PD.

(Se non avete voglia di leggere tutto, potete andare a cercare in grassetto quanto detto dal ministro Bray)

Passiamo all’emendamento Grimoldi 3-bis.2.
Chiedo ai presentatori se accedano all’invito al ritiro formulato dal relatore.

PAOLO GRIMOLDI. Signor Presidente, intervengo solo per spiegare le ragioni di questo emendamento, visto che nella mia città, la città di Monza, era previsto, con l’accordo del sindaco della città, che è un esponente del Partito Democratico, lo svolgimento del Forum internazionale dell’UNESCO. Evidentemente, per questioni interne al Partito Democratico e al congresso che terranno a breve, si è pensato bene di fare con questo provvedimento una sorta di «marchetta», perché il Forum dell’UNESCO da Monza viene spostato a Firenze.
Io non ho assolutamente niente contro Firenze. Anzi, ben venga anche Firenze, però non si capisce perché, per problemi interni al Partito Democratico, deve rimetterci Monza e devono essere spostati il Forum dell’UNESCO e i relativi 400 mila euro di finanziamento per fare contento il sindaco di Firenze, che, guarda caso, verosimilmente potrebbe essere il nuovo segretario del Partito Democratico (Applausi dei deputati dei gruppi Lega Nord e Autonomie e MoVimento 5 Stelle).
Quindi, io invito i parlamentari lombardi del Partito Democratico a battere un colpo, a dire qualcosa; invito i parlamentari lombardi e brianzoli, che vengono scippati dell’evento e che perdono il finanziamento, a dire qualcosa di più di quello che hanno detto finora, e cioè che presenteranno un ordine del giorno. Ah, beh, allora Monza e la Lombardia sono assolutamente soddisfatte.
Io penso che per questo Paese sia venuto il momento di non scippare più i territori di eventi programmati, ma, finalmente, di fare l’interesse dei territori a prescindere dalle beghe di partito.
Un’ultima cosa. Siccome qualcuno adesso mi dirà: no, vai tranquillo, il Forum dell’UNESCO a Monza lo facciamo l’anno dopo, nel 2015, io rispondo: peccato che l’UNESCO organizza eventi ogni due, tre anni e non una volta all’anno.
Quindi, per favore non prendete per il sedere me, ma soprattutto i cittadini monzesi, brianzoli e lombardi per le marchette interne al Partito Democratico (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Rampi. Ne ha facoltà.

ROBERTO RAMPI. L’onorevole Grimoldi sa benissimo che la Villa reale di Monza è in corso di ristrutturazione, quindi nel 2014 non si sarebbe potuto tenere alcun Forum UNESCO. Il Forum UNESCO è previsto nel 2015, il sindaco di Monza ha dichiarato, anche pubblicamente, che l’accordo, anche con la regione Lombardia, è quello per tenere il Forum UNESCO nel 2015 ed è stato aggiunto dal Senato il finanziamento di un’iniziativa che si terrà a Firenze nel 2014; noi siamo impegnati in questo senso – abbiamo presentato un ordine del giorno, lei lo considera poco – e abbiamo l’impegno del Ministro per finanziare anche il Forum UNESCO a Monza nel 2015.
Vedremo: nel 2015 ci saremo, Grimoldi, e ci vedremo al Forum UNESCO a Monza in Villa reale restaurata.

PRESIDENTE. Grazie.
Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il deputato Nardella. Ne ha facoltà.

DARIO NARDELLA. Signor Presidente, colpisce la superficialità con cui si affrontano alcune questioni. L’Unesco ha firmato una convenzione internazionale con il Governo italiano per organizzare il Forum mondiale della cultura e delle industrie culturali, che si è realizzato a Monza il 2009 e il 2011. La convenzione prevede che questa manifestazione sia annuale. Dopo il 2011, non vi è stata alcuna richiesta formale di tenerla nuovamente a Monza.
Aggiungo che non vi è alcun impegno a che questa manifestazione si tenga sempre nella stessa città. Il collega Rampi, peraltro, ha correttamente ricordato che, proprio in occasione dell’Expo del 2015, si potrà rifare a Monza. La cosa che più avvilisce è che i colleghi della Lega si siano accorti solo oggi dell’importanza della loro città di Monza (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), non avendo fatto prima d’ora né una richiesta, né un’interpellanza, né nessuna dimostrazione di voler tenere questa manifestazione. Non si utilizzi la cultura per fare bieca speculazione politica (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) !

PRESIDENTE. Passiamo ai voti.
Indìco la votazione nominale, mediante procedimento elettronico, sull’emendamento Grimoldi 3-bis.2, con il parere contrario della Commissione e del Governo.
Dichiaro aperta la votazione.
(Segue la votazione).

Zanetti, Vignali…
Dichiaro chiusa la votazione.
Comunico il risultato della votazione:

Presenti 474???
Votanti 468???
Astenuti 6???
Maggioranza 235???
Hanno votato sì 112????
Hanno votato no 356.

La Camera respinge (Vedi votazioni).

Vale anche la pena di riportare qualche ulteriore stralcio degli interventi successivi.

PAOLO GRIMOLDI. Signor Presidente, io volevo solo fare una precisazione a onor del vero, senza tornare nel merito della questione, anche se ovviamente condivido l’emendamento presentato dai colleghi perché, poi, è il nocciolo della questione perché a Firenze e a Renzi devono arrivare i soldi. È questo il tema.
Detto questo, io volevo, però, fare questa precisazione. Prima un collega parlava di pressapochismo a livello culturale. Io voglio ricordare che la Villa reale di Monza era lì a marcire da circa sessant’anni e con l’ultima amministrazione comunale si è riusciti a far partire i lavori per il restauro. La Villa reale tornerà a vivere a tutti gli effetti. Dopo sessant’anni di inagibilità aprirà le proprie porte e questa operazione è stata fatta portando a casa dei fondi europei, perché da Roma non si riesce mai a portare a casa il becco di un quattrino ma, soprattutto, è stata fatta da un’amministrazione comunale della Lega. Su questo punto, pur non avendo particolare simpatia, io devo riconoscere l’impegno dell’allora Ministro Bondi, che creò le condizioni per creare il consorzio. Ma, soprattutto, lo dico al collega che ha parlato prima e non è informato con un Partito Democratico a livello locale che ha fatto assolutamente propaganda contro l’operazione di restauro della Villa reale, perché in project financing venivano coinvolti dei privati e oggi chi amministra il Partito Democratico sostiene i lavori …

MASSIMO BRAY, Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo.

Signor Presidente, ho il dovere di spiegare quelle che sono le motivazioni sull’articolo relativo al Forum UNESCO, l’articolo 3-bis. Vorrei, anzitutto, chiarire che la biennale dell’arte a cui si è fatto riferimento è un evento organizzato da una fondazione privata, che si chiama Florens, e non ha niente a che vedere con la manifestazione dell’UNESCO di cui stiamo parlando.
Il Forum mondiale sulla cultura e sulle industrie culturali di cui parla l’articolo è oggetto di un accordo tra l’UNESCO e l’Italia attraverso il Ministero degli affari esteri. Si è tenuto a Monza, come sapete, l’ultima volta nel 2011, ma ad oggi, come il Ministero degli affari esteri ha ben spiegato, non vi è alcun impegno per il 2014.
E in assenza di un tale impegno, tre mesi fa è giunta la sollecitazione del Ministro degli affari esteri nella quale spiegava che il Forum poteva essere spostato dall’UNESCO fuori d’Italia.
È per questo che il Sottosegretario agli affari esteri con delega alla cultura, senatore Giro, tre mesi fa ha chiesto nuovamente all’UNESCO che il Forum si tenesse in Italia, proponendo, per motivi logistici, come sede per il 2014, Firenze. La proposta è stata condivisa dall’ambasciatore italiano presso l’UNESCO, Ministro plenipotenziario Vincenza Lomonaco. Da qui le motivazioni che hanno portato all’emendamento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto il deputato Nardella. Ne ha facoltà.

DARIO NARDELLA. Signor Presidente, intervengo solo per ringraziare il Ministro Bray per questo ulteriore, a nostro avviso superfluo, ma visto il dibattito a questo punto utile, chiarimento, che il Ministro, del resto, ha già dato in altre occasioni, anche nell’Aula del Senato, su una questione che si basa su alcuni punti certi, come è stato anche appena ricordato. Il primo è che la Convenzione in essere tra l’Unesco e lo Stato italiano affida all’Italia l’organizzazione di questo Forum sotto l’egida dell’Unesco, che non ha niente a che vedere con altre organizzazioni private di nessun altra natura. Il Forum sulla cultura e l’industria culturale è stato tenuto – ahimè ! – in Italia solo due volte, mentre avrebbe dovuto essere organizzato ogni anno a partire dal 2009.
Tuttavia, dopo la seconda edizione di Monza del 2011 torno a dire che non vi è stato alcun atto, alcuna richiesta formale all’Unesco – come ha ribadito l’ambasciatore Lomonaco, ambasciatore italiano all’Unesco a Parigi – perché l’evento si ripetesse a Monza. Anche la disponibilità a tenere comunque nel 2015 va apprezzata, perché Monza rimane una città di valore, una città che, grazie alla presenza di Villa Reale, rappresenta un pezzo importante del nostro patrimonio.
Tutto questo non esclude il fatto che questo Parlamento deliberi – perché questa è la questione – che per l’anno prossimo la manifestazione si possa tenere a Firenze: Firenze capitale europea della cultura, Firenze sede per il centro storico del patrimonio mondiale dell’Unesco. Non c’entra niente il sindaco di Firenze, ma c’entra questo Parlamento che assume una decisione. Io capisco l’amarezza dei colleghi della Lega che hanno provato a spostare anche i Ministeri a Monza, forse è rimasta qualche targa, ma qui si decide l’interesse del Paese (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico) e noi avremmo rischiato di perdere il Forum mondiale dell’Unesco sulla cultura e sull’industria culturale, non a Monza, avremmo rischiato di perderlo dall’Italia. Il Ministro sa bene che il Forum avrebbe potuto essere spostato in altri Paesi, perché ? Perché chi ha governato la regione Lombardia – ahimè ! – in quegli anni non si è adoperato perché rimanesse nella città di Monza. Questi sono i fatti: oggi il Parlamento decide per il 2014, fa un auspicio anche per il 2015.
L’importante è che l’Italia mantenga questo appuntamento nel suo Paese, poiché questo Forum, al di là di tutte le deprecabili motivazioni di polemica politica, questo appuntamento serve al nostro Paese per far conoscere cosa si fa sul campo dell’innovazione tecnologica nel settore del patrimonio culturale, quali sono le opportunità per il mondo delle imprese e dell’economia nel campo della valorizzazione del patrimonio culturale, quali sono le prospettive che riguardano i nostri giovani nel settore della professionalizzazione nell’ambito della cultura. Sono questi i contenuti del decreto che oggi siamo chiamati a convertire, merito del Ministro e del nostro Governo. Dispiace sentire che la Lega su questi articoli e su questi valori non abbia speso una parola e si sia invece attardata nel fare polemica di basso cabotaggio sulla legittimità di realizzarlo a Firenze (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlare per dichiarazione di voto, a titolo personale, il collega Rampi. Ne ha facoltà.

ROBERTO RAMPI. Signor Presidente, intervengo solo perché rimanga agli atti che, come già chiarito in maniera molto evidente il Ministro e in maniera inoppugnabile non è stato scippato nulla a nessuno. C’è un investimento aggiuntivo sulla città di Firenze – che credo sia evidente a tutti sia una città che si può ben prestare ad un Forum mondiale sulla cultura e sull’industria culturale – e c’è un impegno a lavorare per il 2015 per la città di Monza. Io ero presente, il collega Grimoldi no, quando il Presidente della Repubblica ha onorato la città di Monza della sua presenza. È stato ospitato in una struttura provvisoria perché la Villa Reale non era agibile. La Villa Reale tuttora non è agibile e ci vedremo, Grimoldi – lo ribadisco – al Forum Unesco nel 2015 a Villa Reale, a Monza, presente anche il Ministro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

PAOLO GRIMOLDI. Signor Presidente, per rispondere al collega Nardella che, evidentemente, ha poche idee, ma ben confuse, gli amministratori locali che sono del suo partito la richiesta formale l’hanno fatta, altrimenti lei, se non se ne è accorto, sta accusando gli amministratori locali del PD di dormire. Quindi, un po’ più di caffè al mattino !
Detto questo, su quello che mi lanciava il collega Rampi come proposito, io conosco personalmente il collega Rampi e posso dire che ho anche un ottimo rapporto e so che è una persona corretta e sicuramente so che ci sarà l’impegno nel 2015 di fare il Forum dell’UNESCO. Non ho dubbi sulla tua parola. Io, però, denuncio che per il 2014 Monza viene scippata, che i soldi previsti, per marchette interne ed equilibri interni al Partito Democratico, vanno a Firenze. Questo è lecito denunciarlo, tant’è vero che avete la coda di paglia di presentare l’ordine del giorno che, però, è aria fritta…

PRESIDENTE. Si rivolga alla Presidenza.

PAOLO GRIMOLDI. … e vale zero. Monza nei fatti viene scippata. Questo è concretamente quello che avviene (Applausi dei deputati del gruppo Lega Nord e Autonomie).

Ed ecco il testo dell’ordine del giorno.

Ordine del giorno Progetto Cultura per Expo 2015

La Camera, in sede di esame del disegno di legge n. 1014 recante conversione in legge del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, in materia di disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo;

Considerato che nel 2015 a Milano si terrà l’Esposizione Universale e che tra i fattori di successo dell’iniziativa e della sua ricaduta sul sistema economico e sociale milanese e lombardo avrà un ruolo decisivo l’offerta culturale che il sistema degli enti e dei soggetti culturali pubblici e privati di Milano e dell’area Expo saprà offrire;

Considerata l’unicità del Teatro Alla Scala e del Piccolo Teatro di Milano nel panorama nazionale ed internazionale per prestigio artistico, capacità gestionale, rappresentatività del Paese all’estero, volume complessivo di produzione, quota di cofinanziamento derivante da soggetti privati e da entrate dirette riconosciute anche da specifici provvedimenti legislativi.

Considerato che al Piccolo Teatro sin dal 1991 è stata riconosciuta la funzione di Teatro d’ Europa con Decreto e conseguente una forma statutaria unica nella stessa composizione del C.d.A. e nella nomina del Direttore direttamente da parte del Ministro, e che nei soli ultimi 10 anni il Piccolo Teatro d’Europa ha collaborato con 250 città di 47 Paesi del mondo ed ospitato spettacoli in 23 lingue internazionali;

Considerato che il teatro Alla Scala e il Piccolo Teatro sono, insieme, uno dei punti forza su cui costruire il successo dell’offerta culturale italiana durante l’Esposizione Internazionale del 2015;

Impegna il Governo a promuovere, nel rispetto dei vincoli di bilancio, un provvedimento che, nel definire una strategia di intervento per sostenere la progettualità della cultura italiana e dello spettacolo dal vivo in occasione dell’Esposizione Universale prevista per il 2015 a Milano,

– riconosca appieno la peculiarità delle due istituzioni culturali milanesi garantendo forme originali di governance da sviluppare di concerto con il Comune di Milano per le due istituzioni in modo da renderli perfettamente operativi per affrontare la più grande sfida internazionale che attende sistema Paese;

-affronti in particolare la questione della rappresentanza dei soci privati del teatro Alla Scala;

– garantisca l’esclusione dalle disposizioni di cui al decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122 e dalla riduzione dei consumi intermedi di cui all’articolo 8, comma 3, del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135 per il Piccolo Teatro di Milano, Teatro d’Europa;

– sostenga l’attivazione di apposite e straordinarie stagioni teatrali e concertistiche nel periodo dell’Esposizione aggiuntive a quelle ordinarie e con specifica programmazione che preveda caratteri di internazionalità da parte Lele istituzioni culturali pubbliche e private della città di Milano e dei Comuni dell’area circostante l’Esposizione di concerto con il Comune di Milano;

– promuova la presenza di artisti giovani ed emergenti in campo teatrale, musicale, e delle arti visive all’interno del padiglione Italia dell’Esposizione;

– preveda un sostegno al Forum UNESCO programmato per il 2015 in occasione dell’Esposizione Universale, presso la Villa Reale di Monza, analogamente a quanto previsto all’articolo 3 bis, anche attingendo eventualmente alle risorse previste dall’articolo 5 comma 3 del medesimo decreto legge.

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